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Cronaca

Movida del centro storico, vertice in Comune coi gestori dei locali

L’assessore Juri Magrini incontra gli imprenditori: "Abbiamo il dovere di garantire l'equilibrio tra la tutela di un bene storico, l'attività dei locali e i diritti dei residenti"

 Questa mattina nella sala del Consiglio comunale l’assessore alle attività economiche Juri Magrini ha incontrato i gestori dei locali della vecchia Pescheria che si affaccia su piazza Cavour per fare il punto, al termine della stagione estiva e in vista di quella autunnale e invernale, sulle modalità più efficaci per la gestione di uno spazio in cui massima deve essere l'armonia tra la tutela di un bene monumentale (l'immobile risale al XVIII secolo) e l'attività dei pubblici esercizi che gravitano nell'area. In particolare, la discussione ha riguardato la recentissima missiva da parte della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, che - rispondendo a un quesito di uno dei gestori dei pubblici esercizi - ha espressamente comunicato il divieto di utilizzare gli antichi banconi della pescheria per allestirvi coperti per la somministrazione di alimenti.

L'assessore Magrini ha messo quindi a parte gli esercenti delle risultanze della seduta del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza svoltosi ieri in Prefettura, in cui all'ordine del giorno era l'attività di controllo invernale di quell'area, molto frequentata da residenti e turisti specialmente durante i fine settimana. Tutti responsabili delle forze dell’ordine presenti ieri hanno fatto notare la necessità di una fruizione di quegli spazi gestita in maniera coordinata fra gestori dei locali e organi di controllo, che permetta di avere un efficace azione di controllo dell'ordine pubblico. Per questo è stato deciso un aumento significativo della presenza delle forze dell’ordine anche in abiti civili. Nell'incontro odierno con i gestori dei locali, sono stati inoltre toccati diversi aspetti legati alla sicurezza e all’orine pubblici dell’area dei vicoli della vecchia pescheria. Oltre alla tutela del monumento infatti sono stati discussi i delicati temi legati alle emissioni sonore dei locali che vanno oltre gli orari consentiti, e anche diversi aspetti della vendita del vetro, vietata dopo le ore 22.

“Il confronto di questa mattina con i gestori è stato utile - ha dichiarato l’assessore alle attività economiche Juri Magrini - per ascoltare le esigenze dei locali, ma soprattutto per mettere dei punti fermi su alcune questioni rilevanti e imprescindibili. Fra queste come aspetto principale c’è la tutela di un bene monumentale che, già negli anni passati prima della pandemia ha visto l’interruzione di altre attività commerciali e che adesso non può più prestarsi in maniera continuativa all’uso dei locali come tavolo di servizio. Abbiamo il dovere di garantire la tutela di un bene storico, chiaramente espressa anche dalla Soprintendenza, e insieme la fruizione di un'area della movida molto apprezzata e frequentata. La parola d'ordine deve allora essere equilibrio tra le due componenti ed è su questo che lavoriamo e lavoreremo. Non possiamo sbilanciare questo equilibrio, né in un senso né nell'altro. In tal senso l’impegno che prendiamo come amministrazione comunale è quello di verificare con la Soprintendenza e le autorità competenti la possibilità di individuare alcuni, limitati e prestabiliti eventi che, proprio perché non presuppongono un utilizzo in maniera continuativa delle parti più delicate e protette della Vecchia Pescheria, possano garantire la fruibilità aperta di quegli spazi. Sul tema della musica, va evidenziato che in quel luogo devono essere garantiti allo stesso modo i diritti dei residenti che più di una volta hanno richiesto interventi della polizia locale, che ha elevato una serie di sanzioni per violazioni amministrative. Da qui sono emerse le 8 sanzioni contestate solo in questi ultimi 2 mesi. Anche in questa direzione continueranno i controlli, così come una soluzione verrà presentata per la presenza di contenitori in vetro che, pur espressamente vietati da un'ordinanza vigente, probabilmente sono portati lì da altre zone della città".

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