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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Nascondono i patrimoni per non pagare le rette scolastiche, giro di vite per i furbetti

La stretta grazie ai nuovi strumenti di controllo e verifica della veridicità delle dichiarazioni e la valutazione di congruità dei redditi

E’ un vero e proprio giro di vite contro i ‘furbetti dei servizi educativi’ quello in arrivo grazie ai nuovi strumenti di controllo e verifica della veridicità delle dichiarazioni e la valutazione di congruità dei redditi approvati dalla Giunta del Comune di Rimini. L’erogazione delle prestazioni agevolate è sempre correlata al possesso di  determinati requisiti di reddito e patrimoniali attestate tramite la dichiarazione ISEE e ogni euro recuperato verrà rimesso in circolo e investito per l’abbattimento delle rette scolastiche, le cui novità saranno presentate nei prossimi giorni.

Con la nuova determina approvata, viene aggiornato un efficace strumento di controllo impostato nel 2013 che consiste essenzialmente nella verifica della congruità delle dichiarazioni ISEE mediante il confronto fra i redditi dichiarati ed i consumi del nucleo famigliare, anch’essi dichiarati dagli utenti per accedere ai servizi per la prima infanzia. Il sistema prevede che gli utenti che intendono fruire delle rette agevolate debbano obbligatoriamente dichiarare la spesa annua per i principali consumi (alimentari, comunicazioni, vestiario, mobilità ed autovetture, casa). Tale dichiarazione viene poi raffrontata con i redditi dichiarati attraverso un apposito software che esprime, all' esito della verifica, gli esiti in termini di congruità/incongruità. Qualora le dichiarazioni risultino incongrue si aprirà un confronto con la famiglia finalizzato ad accertare le ragioni dell’anomalia che, se non motivata, potrà comportare la decadenza dal beneficio, con applicazione della tariffa massima ed eventuale segnalazione alla Guardia di Finanza.

In particolare, vengono aggiornati i parametri di costo per la spesa familiare secondo i tassi di incremento del costo della vita definiti dall’ISTAT, per fare in modo che il raffronto sia effettuato su redditi e spese riferite allo stesso  anno. Il controllo di congruità si affianca ad una serie di verifiche che gli uffici del settore istruzioni già effettuano quali: la verifica della veridicità di quanto dichiarato per l’ottenimento della attestazione ISEE: la residenza e la composizione del nucleo familiare, la presenza di entrambi i genitori; la verifica, in caso di segnalazione da parte dell’INPS, della presenza di patrimoni mobiliari non dichiarati; la verifica di casi particolari con segnalazione alla Guardia di Finanza in relazione a quanto stabilito dalla vigente convenzione.

A semplice titolo esemplificativo il sistema dei controlli già vigente aveva consentito di mettere in evidenza e sanzionare alcuni casi limite. Un Isee 45 volte maggiore di quello, misero, dichiarato da una coppia di genitori non conviventi. Questa una delle scoperte più sensazionali riguardanti l’anno scolastico 2016/2017. Una madre che per ottenere i benefici economici – previsti, ricordiamolo, per chi è più in difficoltà economicamente - aveva dichiarato un isee di appena mille euro, omettendo però dalla dichiarazione i 23 beni immobiliari scoperti dai controlli sulle proprietà del padre del bimbo fatte in seguito all’emersione di incongruità tra quanto dichiarato e gli effettivi consumi e stili di vita. Proprietà che portavano il loro isee dai mille euro dichiarati a 45 mila, con una multa della Guardia di Finanza pari al triplo dei benefici ottenuti in maniera indebita negli ultimi due anni; benefici che il Comune di Rimini ha intimato di restituire anche tramite eventuale riscossione coatta. Un altro caso emblematico è quello di una madre che aveva omesso il padre del figlio dallo stato di famiglia, omettendo in particolare diversi patrimoni mobiliari per alcune decine di migliaia di euro. Una volta contatta e messa di fronte all’evidenza, però, è stata lei stessa a chiamare il suo avvocato per denunciare il suo compagno che, evidentemente, oltre che al Comune di Rimini, aveva omesso di dichiarare quei conti correnti anche alla compagna e madre di suo figli. 

“Ogni singolo euro recuperato dai furbetti – è il commento di Mattia Morolli, assessore ai servizi educativi del Comune di Rimini – viene rimesso in circolo e dato a chi ne ha effettivamente più bisogno, cominciando dal nuovo abbattimento dele rette scolastiche. In un momento in cui si mettono in campo misure di aiuto significative, ma comunque limitate è infatti di fondamentale importanza contrastare opportunismi che consentano a chi non abbia effettivamente bisogno di ottenere aiuti che non gli spettano, assorbendo così risorse economiche che dovrebbero essere utilizzate in favore di altri che, invece, sono in possesso di tutti i requisiti. Le integrazioni appena approvate aumentano ulteriormente la portata di uno strumento di controllo che dal 2013 sta dando risultati importanti. Fondamentale la collaborazione con la Guardia di Finanza, che ancora una volta vogliamo ringraziare, e gli altri enti pubblici di verifica e controllo con cui ci confrontiamo quotidianamente per garantire il buon fine di risorse che la collettività mette a disposizione dei più bisognosi e non dei più furbi”.

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