Nascose il cadavere della figlia in una valigia, patteggia Gulnara Laktionova
Si chiude così una vicenda che, per diversi giorni, aveva scosso l'intera città dopo il macabro ritrovamento
Si chiude con un patteggiamento di 1 anno e 2 mesi, con la sospensione della pena, la vicenda di Gulnara Laktionova, la bandante 48enne indagata per dispersione di cadavere per essersi disfatta dei poveri resti della figlia. La 27enne Katerina, i cui poveri resti sono stati ritrovati chiusi in una valigia che galleggiava nel porto di Rimini, era morta nell'abitazione della madre in seguito a una grave forma di anoressia. La 48enne, dopo aver vegliato il cadavere per alcuni giorni, lo aveva infilato in un trolley per poi buttarlo nel canale. "Volevo portarla con me in Russia - aveva spiegato agli inquirenti della polizia di Stato la Laktionova - ma poi ho pensato che mi avrebbero controllato la valigia in aeroporto e, allora, l'ho buttata in mare ma non so perchè l'ho fatto".