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Cronaca Santarcangelo di Romagna

Dallo stile Elvis ai capelloni, il barbiere "rock" chiude dopo 61 anni di attività

Pierpaolo Corbelli, "Perry Lee", impara il mestiere a 13 anni e ai giovani dice: "La parola barbiere non deve scomparire dal vocabolario, è un lavoro bellissimo"

E' il lontano 1959 quando il santarcangiolese Pierpaolo Corbelli, a soli 13 anni, prende in mano le forbici e inizia a imparare il mestiere di barbiere. Una professione che ha portato avanti per decenni tra mode e successi. Un lavoro ma anche una passione, insieme a quella per la chitarra, il rock e lo stile di Elvis. E, adesso, dopo 61 anni Corbelli ha deciso di mettere le forbici nel cassetto e chiudere il suo negozio, l'ultimo taglio a fine anno. Una decisione presa dopo una lunga carriera e per potersi finalmente dedicare del tutto alla musica.

Sono trascorse sei decadi dal giorno in cui ha terminato il collegio e dalle contrade di Santarcangelo, dove abitava insieme alla mamma Elvezia, insieme girano per le strade del borgo clementino in cerca di un impiego per lui. Meccanico, falegname, muratore, ma arrivati nella Piazza delle Verdure l'attuale Piazza Marini, Corbelli la porta aperta dal barbiere “Fraschin”. In un attimo la mente di Pierpaolo vola a quel giorno e ama ricordare ancora le parole della sua mamma che disse: "Io non le chiedo niente, ma sarei felice se imparasse un mestiere. Da quelle prima esperienza sono appunto passati 61 anni. Pian piano le prime paghette settimanali dopo un periodo di gavetta arrivarono: 200 lire, e mentre assimilava il lavoro Pierpaolo coltivò anche una forte passione che ancora oggi vive, suonare la chitarra e cantare. Il primo gruppo si chiamava “Thunderbirds” durante l'epoca dei 
The Beatles.

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"Con il passare del tempo dalla piccola paghetta, arrivò anche la paga di 1000 lire, offertagli dal barbiere "Figarino" sino al 1964 poi da Guerrino nel Borgo Don Minzoni sino al 1970 - ricorda Corbelli - fino a quando con il mio amico Mirto Ciacci decidiamo di andare a scuola di Barbiere". E' quella la svolta che li conduce poi ad aprire il Salone da Barbiere che tutti ricordano in Via Matteotti, anche perché furono i primi a pettinare 'i Cappelloni'. L’attività era molto fiorente grazie a questa moda, dove Pierpaolo fu il primo capellone clementino già a metà anni 60, e ricorda che l'opinione pubblica fu tagliente. "Si lavorava tanto dalla mattina alla sera, e per la vigilia di Pasqua ricordo che chiudemmo alle due della notte. Nel salone vidi e conobbi bene anche personaggi come Tonino Guerra e gli feci la barba sino alla fine, personaggi coloriti come Quinto Bonfè, e con lui episodi ironici davvero non mancarono mai".

Poi dopo circa trent'anni, il caro affitti costrinse i due amici a chiudere l'attività e Pierpaolo per tutti oramai "Perry Lee" appassionato di rock and roll e amatore del grande Elvis, riaprì subito a San Michele dove esercitò la professione sino al 31 dicembre. "Una decisione in parte sofferta", spiega e l'emozione che traspare nei suoi occhi, attraverso questo racconto di una vita, è evidente e lascia spazio anche ad un pensiero rivolto alle nuove generazioni. "Non lasciate che la parola barbiere venga cancellata dal vocabolario, oggi tutti sono impegnati a fare scuole e corsi da parrucchieri, ma chi ha passione per questo mestiere deve sempre imparare le basi da barbiere". 

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