Nel riminese sta per scatenarsi una nuova battaglia per l'acqua

Si è svolta lunedì mattina in Provincia la seconda riunione dell’Ambito Locale dell’Agenzia territoriale regionale per i servizi idrici (ATERSIR) per affrontare il tema dell’affidamento del servizio idrico. In apertura di seduta, il coordinatore locale e sindaco di Misano Adriatico, Stefano  Giannini, ha invitato i comitati “Acqua bene comune” dell’Emilia-Romagna ad esprimere la propria posizione; in seguito, sono state prese in esame le varie ipotesi di affidamento previste dalla legge alla luce degli esiti del referendum che ha ripristinato l’ipotesi, oltre a quella principale della gara europea, dell’affidamento diretto ad una società pubblica (in house), in virtù dell’abrogazione della norma introdotta dal quarto Governo Berlusconi che escludeva tale possibilità di gestione pubblica.

Nel corso della seduta è intervenuto anche il dott. Vito Belladonna, direttore generale di ATERSIR, il quale ha indicato qual è l’importo degli investimenti non ancora ammortizzati che dovranno essere rimborsati al gestore: si tratta  di oltre 113 milioni di euro, che, qualora si scegliesse l’ipotesi della gestione pubblica e non della gara europea, dovrebbero essere rimborsati dagli enti locali. Oltre a Rimini, il tema è affrontato anche negli ambiti locali di Piacenza e di Reggio Emilia, dove le problematiche per l’affidamento diretto ad una società pubblica sono analoghe a quelle del nostro territorio. Il coordinatore locale stefano Giannini sottolinea che “la scelta da perseguire per i Comuni deve essere fondata su ragioni strettamente pragmatiche evitando scontri politico-idelogici, specialmente in considerazione dell’enorme mole degli investimenti che il nostro territorio deve affrontare nel settore idrico, con particolare riferimento agli interventi sulla fognatura e la depurazione.”