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Cronaca

Niente festeggiamenti per i 75 anni della Liberazione

Il 25 aprile, per la prima volta dal dopoguerra, non si terranno le manifestazioni legate all'evento

“Per la prima volta dal Dopoguerra - spiegano il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, e il Prefetto Alessandra Camporota - non lo festeggeremo con un corteo, la banda, i labari delle associazioni e i gonfaloni delle città. Siamo a casa, in isolamento, e solo le nostre menti e i nostri cuori ricorderanno quanti si sono sacrificati per combattere il nazifascismo e riconsegnare la democrazia e la libertà nel nostro Paese. Già, la libertà, mai come in questo momento ne capiamo il significato e la magnificenza. Nel contempo siamo chiamati, a nostra volta, a resistere e combattere un nemico invisibile e mortale, contrastandolo con le uniche armi disponibili: il distanziamento sociale e la protezione individuale. Oggi i nostri eroi sono i medici, gli infermieri e quanti sono impegnati in prima linea ad operare per la salvaguardia della salute delle persone. Questo periodo tragico e difficile, dobbiamo avere fiducia, terminerà e riprenderemo a svolgere, magari con i dovuti accorgimenti, le azioni e le abitudini che caratterizzano la vita sociale e che sono insite nell’essere umano. Ricordando con commozione e profondo dolore le vittime del Covid-19 che in questo momento, idealmente, uniamo nell’omaggio alle vittime del 2° conflitto mondiale, auguriamo a tutti un buon 25 Aprile. Viva la Resistenza, viva la Libertà, viva l’Italia.”

Nei prossimi giorni saranno rese note le modalità con cui i massimi rappresentanti delle Istituzioni cittadine e della Comunità riminese, il Sindaco e il Prefetto, renderanno omaggio ai Caduti della Seconda Guerra mondiale e della Resistenza.

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