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Cronaca Bellariva / Viale Regina Elena

"Noi, ostaggi del cantiere", le attività di viale regina Elena su tutte le furie

I ritardi delle opere di riqualificazione stanno portando pesanti disagi per commercianti, ristoratori e locali costretti a fare i conti con caos e mancanza di clienti

Monta la protesta dei titolari delle attività economiche di viale regina Elena, nel tratto interessato dalla riqualificazione, che da settimane sono costretti a fare i conti con caos e mancanza di clienti. Col cantiere a rilento, che sta scontando diversi ritardi, negozi, bar, ristoranti e locali si sono ritrovati praticamente isolati dal passeggio e quindi anche dalla possibilità di poter lavorare in un periodo che tradizionalmente segna l'inizio della stagione coi primi vacanzieri. "Ci avevano promesso che tutto sarebbe finito il 20 maggio - spiega Claudio Gemmani edll'Hobos - ma ancora non si vede la fine e tutto appare molto lontano dalla conclusione". "Essendo un'attività stagionale - racconta Massimo Pivi del negozio "Le orme" - ho già perso un mese di lavoro. Il cantiere è proprio sul ciglio dell'ingresso del mio negozio e, anche nei fine settimana, nessuno riesce a passare qui davanti. E' una cosa da irresponsabili aver tirato così per le lunghe un cantiere, erano lavori che andavano fatti nel pieno dell'inverno così non avrebbero dato fastidio a nessuno e, questa estate, avremmo avuto il viale completamente riqualificato fin dalla primavera".

Gli ostaggi del cantiere

Molto amareggiata anche Michera Orlandi, della pizzeria "Giusti", che deve fare i conti con le transenne sulla facciata, l'asfalto grattato via e la polvere che si infila in tutto il locale. "Come posso servire da mangiare alle persone in queste condizioni? - si domanda. - Non abbiamo potuto lavorare per tutto l'inverno e adesso che la gente ha ricominciato ad uscire e c'è la possibilità di mangiare nei ristoranti mi ritrovo forzatamente ad essere ferma. E' anche un importante danno economico e, fino a quando non avrò la certezza che tutto finisca, mi trovo in difficoltà a chiamare il personale". "Vorrei capire chi sono i responsabili di questa disorganizzazione - aggiunge Beppe Moro dell'Oasi il cui locale è praticamente circondato dalle transenne. - Lavorare così è impossibile anche se ci hanno detto che, entro i primi di giugno, avranno finito nutro seri dubbi". "Siamo amareggiati - conclude Walter Principe del "Charlie Brown - perchè sarebbe bastata una migliore organizzazione e tutto sarebbe andato per il meglio".

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