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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Tumore non diagnosticato in tempo: noto ginecologo riminese a processo

Il comportamento del professionista, che non si era accorto di un carcinoma all'utero, avrebbe portato alla morte di una paziente 49enne

Accusato di non aver diagnosticato in tempo un carcinoma all'utero di una paziente, un noto ginecologo riminese è imputato per grave negligenza medica che ha poi portato alla morte di una 49enne. Il professionista, accusato di omicidio colposo, aveva in cura una donna riminese che, nel 2006, era stata operata per l'asportazione di una ciste ovarica. In seguito a una visita di controllo, effettuata dalla 49enne nel febbraio del 2009, il ginecologo non si sarebbe accorto di un carcinoma all'utero e, il tumore, è poi stato diagnosticato solo nel luglio del 2010. Per la donna iniziò così un lungo calvario medico tanto da dover subìre l'asportazione dell'utero ma, nonostante l'operazione, a causa del male oramai avanzato la 49enne morì dopo un anno. Secondo i medici legali, nominati dal gip del Tribunale di Rimini, una diagnosi tempestiva avrebbe permesso alla donna di avere il 50% in più delle probabilità di non morire in un arco di tempo così breve. La visita ginecologica del 2009, infatti, avrebbe dovuto mettere in allarme il professionista tanto da effettuare esami più approfonditi per scoprire lo stato di avanzamento del male e intervenire in maniera più celere e non aspettare un anno prima di operare la donna per asportare il carcinoma. Il processo è stato aggiornato al marzo del 2015 per consentire all'imputato la definizione del risarcimento economico ai parenti della 49enne e accedere ai riti alternativi.

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