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Cronaca Novafeltria

Novafeltria festeggia la nuova Casa residenza per anziani e la riapertura del museo Sulphur

La struttura può ospitare circa 35 pazienti, con 30 posti letto e quattro-cinque posti destinati al centro diurno e in futuro ospiterà anche altri ambulatori

Due iniziative per ripartire dopo l'emergenza coronavirus. Il territorio e la comunità di Novafeltria sabato festeggiano l'inaugurazione della Casa residenza anziani (Cra) dell'Alta Valmarecchia e la riapertura del museo Sulphur, che aveva sospeso il cartellone degli eventi.
Grazie ad un finanziamento di tre milioni della Regione Emilia-Romagna e dell'Ausl Romagna, oltre ad un contributo di 200.000 euro dei sette Comuni dell'Alta Valmarecchia, la Casa residenza anziani è una struttura di 3.700 metri, con spazi eterogenei: dalla palestra alla sala per le terapie fino all'area di culto. Ma ci sono anche ambienti dedicati all'incontro con le famiglie e ai servizi alla persona e un ambulatorio medico. La Cra, inaugurata questa mattina alla presenza del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, può ospitare circa 35 pazienti, con 30 posti letto e quattro-cinque posti destinati al centro diurno.

La struttura, in futuro, ospiterà anche altri ambulatori e servizi ubicati altrove, realizzando così una 'Cittadella della salute', di cui farà parte anche l'ospedale Sacra Famiglia. "Credo che questa giornata- dice Bonaccini- con l'inaugurazione della Cra e la riapertura del museo Sulphur, diano davvero il senso della ripartenza e ci fanno rivedere la luce dopo questi mesi difficilissimi: il welfare e la cultura, infatti, sono due pilastri su cui poggia la vita quotidiana di una comunità e del territorio".

Sempre oggi infatti ha riaperto anche il museo storico minerario Sulphur, nato con l'intento di testimoniare l'attività estrattiva dello zolfo nella miniera di Perticara, recentemente ristrutturato grazie a fondi regionali.

Il Museo Sulphur

La ristrutturazione del Museo Storico Minerario, nato con l'intento di testimoniare l'attività estrattiva dello zolfo nella miniera di Perticara, è stata finanziata lo scorso anno attraverso i fondi della Legge regionale 18/2000 (piano 2018, euro 7.500).  La catalogazione dei materiali del museo è stata effettuata nel 2012 dall’Istituto dei Beni Culturali. Le suggestive sale del museo, ricostruite con una sapiente scenografia degli spazi, scandiscono un percorso strutturato per temi che conduce il visitatore in tutte le fasi dell'estrazione alla fusione dello zolfo. Il percorso didattico ha culmine ne "La miniera", una fedele ricostruzione di un itinerario sotterraneo. L'impatto visivo dell'allestimento della sala, inaugurata nell'ottobre 2005, è evocativo di una incredibile impresa della storia dell'uomo: quella che spinse migliaia di operai a rinchiudersi nelle profondità della terra alla ricerca dello zolfo, rendendosi parte attiva dell'evoluzione economica e sociale dell’Italia.

Grazie ai fondi regionali è stato possibile l'allestimento della Sala conferenze, posta al 2° piano della struttura, rendendo più fruibili e accessibili gli spazi destinati al pubblico. Si è inoltre provveduto all’acquisto di pedane per relatori, tende oscuranti ignifughe, coperture in feltro per il pavimento della zona destinata al pubblico, armadi, sedie e tavoli per relatori e per laboratori didattici. 

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