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Cronaca San Leo

Nuova Marecchiese, il Comitato imprenditoriale invita le istituzioni a riaprire il dialogo

L'appello: "Utilizzate i fondi del recovery fund per una strada sicura e veloce"

Il sindaco di San Leo, Leonardo Bindi, nei giorni scorsi ha avanzato una proposta di grande valore per l’intera Valmarecchia e più ampiamente per l’intero territorio compreso tra la riviera riminese e gli Appennini: finanziare la nuova strada Marecchiese con i fondi del Recovery fund. Il costo stimato per realizzare i 36 chilometri della nuova Marecchiese a scorrimento veloce ammonterebbe a circa 200 milioni di euro; l’Italia riceverà da Bruxelles 209 miliardi di cui 82 a fondo perduto da investire in 6 anni.

Il Comitato imprenditoriale ‘Una nuova strada per lo sviluppo’, costituitosi un anno fa per condividere con gli abitanti della Valmarecchia e i numerosi lavoratori pendolari la richiesta alle istituzioni locali, regionali e nazionali della realizzazione in tempi rapidi di una variante alla Marecchiese per garantire maggiore sicurezza, minore impatto urbano e una viabilità più scorrevole, ritiene che "sia giunto il momento opportuno di riavviare il dialogo interrotto dall’emergenza Covid". Investire sulle infrastrutture è al primo posto tra le priorità che il Governo italiano si è dato al termine degli Stati Generali.

"Già a gennaio scorso il Ministro dei Trasporti, Paola De Micheli durante l’incontro con il Comitato imprenditoriale nella sede di Valpharma International a Pennabilli, aveva chiesto alle istituzioni locali entro la Primavera un piano di studi e proposte condivise dai Comuni della Valmarecchia - viene spiegato dagli imprenditori del comitato -. Aveva inoltre proposto di interpellare Anas in quanto nuovo gestore dell’arteria viaria. Competenza che avrebbe avuto risvolti positivi sia in termini di operatività, che di liquidità per il finanziamento del progetto. Viste queste positive premesse, visto il prioritario interesse nazionale nel sostenere il rilancio statale attraverso opere strategiche infrastrutturali, il progetto per la nuova Marecchiese ha tutte le credenziali per essere un ‘ottimo candidato’.

All’incontro pubblico dello scorso gennaio al Teatro di Novafeltria, organizzato per aprire il dibattito civico attorno all’esigenza della nuova variante alla Strada provinciale Marecchiese a cui hanno partecipato centinaia di cittadini e numerosi rappresentati istituzionali e politici di tutta la vallata e della provincia di Rimini, viene ricordato, "il sindaco di Badia Tedalda ha fatto emergere l’opportunità di attuare un collegamento veloce tra l’Appenino Tosco-Emiliano e il mare, auspicando il raccordo tra la Marecchiese e la E45. Questa proposta permetterebbe di aprire un varco diretto tra l’Appennino e il nuovo casello autostradale di Rimini. È chiaramente auspicabile l’applicazione del ‘Modello Genova’ per l’avvio dei lavori pubblici. Il Ponte Morandi è stato un chiaro esempio di come la burocrazia possa, e debba, essere snellita a favore dell’interesse pubblico, senza perdere alcuna tutela riguardo la legalità dello svolgimento delle assegnazioni dei lavori. Un modello che ha ricevuto il plauso trasversale di tutti gli schieramenti politici nazionali".

"Poiché, in occasione della presentazione del progetto al Teatro di Novafeltria ad inizio anno, il presidente della Provincia, Riziero Santi aveva chiesto coesione territoriale – hanno dichiarato gli imprenditori del Comitato ‘Una nuova strada per lo sviluppo’ - vorremmo cogliere l'occasione per invitare i sindaci dell'Unione dei Comuni della Valmarecchia a deliberare, nel prossimo consiglio di Unione, la domanda per l'avvio della pratica istituzionale della Nuova Marecchiese presso gli uffici provinciali e regionali competenti. All’Amministrazione provinciale e all’Assessorato regionale alle infrastrutture chiediamo la convocazione di un tavolo tecnico d’urgenza per l’inserimento del progetto della nuova Marecchiese nel piano regionale integrato dei trasporti”. 

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