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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Nuovi guai per "nonno carabina": tentato omicidio, minacce e droga

Ritenuto essere il mandante degli spari contro Antonio Mulargia, Attilio Da Corte Zandatina manda una minaccia di morte dal carcere

Nuovi guai giudiziari per Attilio Da Corte Zandatina, detto "nonno carabina", finito al centro di un'inchiesta dei carabinieri. Già in carcere, in quanto ritenuto il mandante della sparatoria contro Antonio Mulargia avvenuta il 5 aprile del 2016 in via Carlo Zamagni. A inchiodare nuovamente il malvivente e i suoi complici sono state delle intercettazioni fatte dai carabinieri di Rimini dalle quali, secondo l'accusa, emergerebbero dei contatti con persone già note alle forze dell'ordine in merito a un giro di spaccio di stupefacenti. Dalle indagini, emergerebbe che tutto ruotasse attorno a Zandatina che riforniva di droga Roberto Cardilli e Cesare Giuffreda i quali, a loro volta, si occupavano della vendita al dettaglio. "Nonno carabina", secondo le intercettazioni, forniva ai due 10 grammi giornalieri di cocaina che venivano poi suddivisi in dosi da 1 grammo e rivendute. Zandatina era finito agli arresti il 21 giugno del 2016 quando, fermato dai carabinieri al volante della sua vettura, era stato trovato in possesso di 485 grammi di "neve" e oltre 3mila euro in contanti. La successiva perquisizione domiciliare, poi, aveva permesso di recuperare altri 40 grammi di cocaina e 7mila euro in contati.

Arrestata la banda di "nonno carabina"

Anche la compagna del Da Corte, Tiziana Cappelli, era coinvolta nel giro di spaccio in quanto, per gli inquirenti, conosceva i luoghi dove lo stupefacente era occultato. Un vasto giro di cessioni tanto che Cardilli, non riuscendo a gestirlo da solo, aveva chiesto l'aiuto di Ivano Russo il quale, oltre a vendere la cocaina, forniva come base logistica la sua attività di videonoleggio di Viserba. Perquisito, nelle sue disponibilità erano stati rinvenuti alcuni grammi di "neve", 1000 euro in contanti e un bilancino di precisione. 

Nonostante la restrizione in carcere, il 74enne Attilio Da Corte Zandatina continuava a dare indicazioni a Cardilli sul giro di spaccio e le istruzioni per versare il ricavato alla Cappelli. In una cartolina, intercettata dagli inquirenti, spedita dallo stesso Zandatina dai "Casetti" non aveva esitato ad aggiungere anche delle ritorsioni nei confronti di un maresciallo dei carabinieri che aveva partecipato alle indagini sul tentato omicidio di Mulargia. Nella mattinata di giovedì, al termine delle indagini, i militari dell'Arma hanno eseguito 5 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di Attilio Da Corte Zandatina, già ristretto nella casa circondariale così come il 33enne Cesare Giufreda; arrestati nella loro abitazione, invece, Tiziana Cappelli, 52enne, e Roberto Cardilli, 41enne. Sottoposto alla misura cautelare dell'obbligo di firma l'ultimo complice Ivano Russo, 54 anni.

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