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Cronaca

Nuovi rifugiati arrivati nella notte, attivata una ludoteca per i bimbi. Negli hotel si inizia a vaccinare

Ogni Hotel si sta dotando di una apposita area dedicata dove verrà effettuata l'anamnesi dei rifugiati, la valutazione di eventuali precedenti vaccinazioni e la somministrazione dei vaccini

Il flusso degli arrivi a Rimini dei rifugiati dall’Ucraina procede senza sosta. Nella notte appena trascorsa (11 marzo) un nuovo bus, con a bordo 36 donne e bambini, ha raggiunto le strutture di Riviera Sicura. La Comunità Italia-Ucraina Maidan ha nel frattempo avviato a Torre Pedrera, in alcuni locali messi a disposizione, una ludoteca per consentire ai piccoli di ritrovarsi e socializzare. “E’ un flusso di arrivi continuo – spiega Giosuè Salomone, presidente di Riviera Sicura -, ancora nelle ultime ore un paio di albergatori hanno messo a disposizione delle nuove stanze”.

Dalla mattinata di venerdì (11 marzo) si è messa in moto la macchina organizzativa per procedere con le vaccinazioni di chi è sprovvisto. La sinergia tra Ausl Romagna e Riviera Sicura consente al primo gruppo di rifugiati di ricevere il vaccino anti Covid-19, previa valutazione dello stato vaccinale. Ogni Hotel si sta dotando di una apposita area dedicata dove verrà effettuata l'anamnesi dei rifugiati, la valutazione di eventuali precedenti vaccinazioni e la somministrazione dei vaccini. Tutto molto veloce grazie anche alla presenza di interpreti madrelingua Ucraina di Riviera Sicura.

Gli arrivi - Sul territorio 1.200 rifugiati dall'Ucraina, la metà sono minorenni

Al loro arrivo negli hotel ospitanti i rifugiati vengono registrati e, alla sera, dall'Unità di Crisi di Riviera Sicura vengono elaborati i tabulati degli arrivi ed inviati alla Ausl. A stretto giro l'Azienda Sanitaria programma i tamponi molecolari presso le strutture ricettive, che vengono effettuati dagli operatori sanitari affiancati dagli interpreti dell'associazione. In caso di positività, Riviera Sicura viene prontamente avvisata per l'immediato isolamento. Quotidianamente sono poi organizzate le istruttorie per il rilascio del Codice Stp e da quel momento il rifugiato viene in possesso della copertura sanitaria al pari dei cittadini italiani.

“C'è stata da subito una intesa perfetta tra Ausl Romagna e Riviera Sicura – dice il presidente di Riviera Sicura Giosuè Salomone – La fluidità della nostra struttura organizzativa fa sì che le esigenze dell'azienda sanitaria trovino risposta immediata. Non ci sono passaggi intermedi con altri enti e, mentre in molte parti d'Italia, il piano sanitario stenta a decollare, qui a Rimini corre come un treno”.

E nemmeno nelle more del censimento i rifugiati rimangono senza assistenza. Già all'indomani del primo arrivo Riviera Sicura aveva messo in atto un servizio di sorveglianza sanitaria passiva in collaborazione con i medici volontari della fondazione Isal, diretta da William Raffaelli che, immediatamente, aveva messo a disposizione la propria struttura organizzativa.
 

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