Nuovo Dpcm, Bonaccini chiede indennizzi robusti immediati e lancia appello a Mattarella
Secondo il presidente della regione "era meglio chiudere i centri commerciali nel weekend" perché con lo stop a cinema e teatro, "il rischio è che le persone si affollino in quei luoghi"
"Quello che bisogna evitare è che qualcuno cavalchi la rabbia e la protesta in maniera irresponsabile". Lo dice il governatore dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, martedì mattina ad Agorà su Raitre. "Se in un momento come questo la politica si mette a fare gazzarra, rischiamo di andare verso una situazione difficilmente gestibile", avverte Bonaccini. "bisogna tenere un dibattito civile perché c'è gente che sta male e dobbiamo aiutarla". Per questo "faccio mio l'appello di Mattarella, dobbiamo da un lato dare risposte che evitino di fare aumentare decessi e ricoverati gravi e dall'altro cercare di prendere le misure" di contenimento "che siano davvero utili".
Il presidente della Regione insiste sugli aiuti: "penso che intanto servano indennizzi robusti, però subito" in favore delle categorie colpite dall'ultimo Dpcm. "Perché c'è gente che non ha lavorato per mesi e che oggi rischia di ripiombare nel dramma, se già non c'era. E hanno poca fiducia - sottolinea il presidente dell'Emilia-Romagna e della conferenza delle Regioni - perché non a tutti è arrivato ciò che era stato promesso. Quindi indennizzi subito, concordati coi loro rappresentanti di categoria e che arrivino nel giro di pochi giorni o poche settimane". Ma soprattutto Bonaccini torna a chiedere una modifica delle norme varate domenica. "Se il governo qualche correzione potesse prenderla credo darebbe il senso anche di aver compreso che forse non tutto e' stato fatto nel migliore dei modi".
Bonaccini, martedì ad Agorà sui Raitre, ribadisce anche che "era meglio chiudere i centri commerciali nel weekend in tutto il paese, perché adesso con chiuso il resto, cinema, teatri e ristoranti, il rischio è che nelle ore pomeridiane o serali dei weekend si affolli al caldo dei centri commerciali una quantità di gente che è molto più complicato che tenga il distanziamento".
(Agenzia Dire)