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Cronaca

Nuvole sul futuro delle ex Officine, l'appello per tenerle aperte arriva anche in Regione

Incontro dopo l'incontro con Trenitalia per i sindacati "la risoluzione resta il mantenimento della manutenzione ciclica di secondo livello"

Resta alta la preoccupazione dei sindacati per il futuro delle ex Officine per la manutenzione dei treni di Rimini e di Bologna, dopo l'incontro di giovedì con Trenitalia. Per Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti "la risoluzione resta il mantenimento della manutenzione ciclica di secondo livello" dei treni di nuova generazione Pop e Rock, per "valorizzarne il know-how con percorsi integrati" tra Trenitalia e Trenitalia-Tper. Le parti sociali chiamano dunque in ballo anche Viale Aldo Moro "certe che la Regione, coinvolta direttamente in Trenitalia-Tper, voglia lavorare in questa direzione, con il coinvolgimento diretto dei Comuni interessati". Il ridimensionamento o la chiusura in pochi anni dell'ex Ogr di Bologna, proseguono i sindacati, "determinerebbe l'ulteriore de-industrializza... all'interno di un tessuto economico già fortemente provato dalla pandemia". È dunque "necessario" il coinvolgimento delle Istituzioni attraverso azioni concrete, in risposta alla prossima futura azione di sciopero. Senza dimenticare che il 17 gennaio 2020 per Bologna è stato sottoscritto tra le parti un accordo nel quale si proporzionava la capacità produttiva dello stabilimento per un carico di lavoro pari a circa 165.000 ore complessive. "Trenitalia non ha mai applicato l'accordo e non ne ha intenzione": attualmente sono impiegati in produzione il 30% in meno di lavoratori necessari con una costante tendenza al ridimensionamento dovuta al mancato turn-over. Così "lo stabilimento di Bologna non ha futuro. Servono, concludono le parti sociali, "lavoro ed assunzioni mirate".

Il nuovo allarme sul futuro delle officine ferroviarie di Bologna e Rimini arriva anche in Regione. A farsene carico, dopo la denuncia di dei sindacati, sono i consiglieri di Emilia-Romagna Coraggiosa, Igor Taruffi e Federico Amico, con una risoluzione depositata in Assemblea legislativa e indirizzata alla Giunta Bonaccini. Taruffi e Amico chiedono dunque alla Regione di impegnarsi per "salvaguardare il futuro industriale degli stabilimenti di Bologna e Rimini", mantenendo quindi in Emilia-Romagna "la manutenzione di secondo livello dei treni di Trenitalia-Tper nelle officine di Trenitalia Omc dell'Emilia-Romagna". Per questo, i consiglieri 'Coraggiosi' invitano la Giunta "ad aprire un confronto con Trenitalia-Tper e Trenitalia, con il coinvolgimento diretto dei Comuni interessati". Secondo Taruffi e Amico, del resto, "il ridimensionamento o la chiusura in pochi anni dell'Omc di Bologna determinerebbe l'ulteriore deindustrializzazione all'interno di un tessuto economico già fortemente provato dalla pandemia". Per evitarlo, spiegano i due consiglieri, citando i sindacati, "è necessario mantenere la manutenzione ciclica di secondo livello dei treni di nuova generazione Pop e Rock di Trenitalia-Tper, società che gestisce il contratto per il servizio ferroviario regionale assegnato dalla Regione, nelle officine di Trenitalia OMC dell'Emilia-Romagna, al fine di valorizzarne il know how con percorsi integrati tra le due società".

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