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Cronaca

Obbligo vaccini, il Comune di Rimini resiste in giudizio contro genitori no-vax

L’assessore ai servizi educativi Mattia Morolli: "In gioco c’è la salute della collettività e l’Amministrazione è fermamente convinta che questo provvedimento"

Il Comune di Rimini ha deciso di resistere in giudizio nella causa avanzata da un gruppo di cittadini che ha chiesto la sospensiva della delibera di Giunta che, recependo la normativa regionale, ha rivisto i requisiti di accesso per i servizi educativi introducendo l’obbligatorietà della vaccinazioni (antipolio, antidifterica, antitetanica, antiepatite B) per i bambini che frequentano l’asilo nido. In particolare il provvedimento della Regione stabilisce, a partire dall’anno scolastico 2017/2018, l’obbligo di essere in regola con il calendario vaccinale sia per chi presenta iscrizione al nido sia per i bambini che già stanno frequentando i servizi. Anche in questo caso l’ammissione all’anno successivo non è possibile senza presentazione del certificato vaccinale.

“Abbiamo sin da subito condiviso la proposta della Regione, una normativa che ha segnato un deciso cambio di passo rispetto al tema vaccinazioni, diventando da esempio e stimolo anche per altre realtà nazionali – sottolinea l’assessore ai servizi educativi Mattia Morolli. – In gioco c’è la salute della collettività e l’Amministrazione è fermamente convinta che questo provvedimento vada nella direzione di una maggiore sensibilizzazione su un tema che, lo ricordiamo, soprattutto nella nostra provincia presenta dati preoccupanti, registrando la più bassa percentuale di copertura delle vaccinazioni obbligatorie della Regione. Un trend che prosegue da qualche anno e che è necessario invertire, anche promuovendo una maggiore informazione sull’argomento”.

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