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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Mano leggera del giudice per i tre minorenni del branco di stupratori

I giovanissimi hanno potuto contare sullo sconto di pena pari a un terzo, in quanto hanno scelto il rito abbreviato

IL TRANSESSUALE VITTIMA DEL BRANCO - "Non sono in grado di dire se 9 anni e 8 mesi siano una pena giusta o troppo lieve - ha commentato il transessuale vittima del branco e difeso dall'avvocato Enrico Graziosi. - Quello che è sicuro è che andavano puniti in maniera diversa dal 'capo' Guerlin Butungu. Mi auguro che il tempo che trascorreranno in carcere serva loro a far capire il rispetto per le donne e che, un giorno, possano capire anche tutto il male che hanno fatto alle donne".

IL PRESIDENTE DELL'EMILIA-ROMAGNA - Ben venga la sentenza "dura" contro i colpevoli dello stupro di Rimini. Tre ragazzi che ora "bisognerà anche cercare di rieducare". A dirlo è il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che questa mattina a margine di una conferenza stampa in Regione commenta la condanna a nove anni e otto mesi inflitta dal Tribunale dei Minori dell'Emilia-Romagna ai tre ragazzi accusati di stupro e violenza ai danni di una coppia di turisti polacchi e di una trans peruviana. La Regione si era costituita parte civile nel processo contro il 20enne Guerlin Butungu, l'unico maggiorenne del gruppo, già stato condannato dal Tribunale di Rimini con rito abbreviato a 16 anni di carcere e all'espulsione dall'Italia. "E' evidente che stiamo parlando di fatti particolarmente gravi, direi odiosi - sottolinea Bonaccini - e se la magistratura ha ritenuto che ci fossero le prove per colpire in maniera anche dura coloro che li hanno commessi, credo che sia soltanto un bene". Tra l'altro, aggiunge il presidente, "al di là della bontà o meno della sentenza, la cosa positiva, come dovrebbe essere in tutti i casi di giustizia, è la rapidità della giustizia". Adesso, chiosa Bonaccini, "penso che bisognerà anche cercare di rieducare questi ragazzi".

IL COMMENTO DEL VICE-SINDACO DI RIMINI - Con la sentenza di condanna a 9 anni e 8 mesi da parte del Tribunale dei minori di Bologna la Giustizia mette la parola fine, mi auguro definitiva, su una delle pagine più dolorose della storia recente di Rimini - ha commentato Gloria Lisi. - Si mette un punto comunque non aggirabile, dopo nemmeno sei mesi, da quella terribile notte di violenza di fine agosto che vide carnefici protagonisti un gruppo di giovanissimi e un maggiorenne, sconvolgendo brutalmente la vita dei ragazzi polacchi e della peruviana aggrediti. Un fatto drammatico che turbò profondamente anche la comunità riminese. Dopo la condanna a sedici anni dell’unico maggiorenne del ‘branco’, emessa già a novembre, oggi è arrivata la pronuncia nei confronti dei tre minorenni, sulla quale non è mio compito né è mia intenzione entrare nel merito. A nome dell’Amministrazione però voglio ancora una  volta ribadire la soddisfazione nel sapere che la giustizia ha fatto il suo corso in tempi rapidi, chiudendo così una vicenda che ha visto tutte le componenti della comunità e delle istituzioni stringersi, collaborare, consentendo di rispondere efficacemente alla richiesta di giustizia delle vittime prima e della città poi. E non mi stancherò mai di ringraziare chi, a vario titolo e con il proprio impegno e lavoro, ha consentito di arrivare a chiudere questo capitolo. Scelgo oggi, come immagine simbolica di questi mesi, la determinazione delle due agenti della Polizia di Stato in servizio durante l’arresto dei colpevoli.

"Vedere sul banco degli imputati tre ragazzi di 15, 16 e 17 anni, per episodi così violenti e per reati così gravi come lesioni, rapina e violenza sessuale, è motivo di grande turbamento e occasione di riflessione - prosegue il vice-sindaco. - Voglio aggrapparmi con forza ad alcune parole rilasciate da uno dei legali dei giovanissimi imputati e riportate in mattinata dalle agenzie di stampa e dai siti internet, secondo cui i ragazzi sarebbero ben consapevoli dei crimini di cui si sono macchiati, del dolore che hanno provocato, delle conseguenze delle loro azioni. Mi aggrappo a quelle parole perché voglio sperare che non passi giorno, d’ora in avanti, in cui quei tre ragazzi non pensino alle azioni di cui si sono macchiati, alle ferite profonde inferte alle tre persone che quella sera hanno avuto l’unica ‘colpa’ di incrociarli sul loro cammino. Più che chiedere clemenza o sperare in sconti di pena in altri gradi di giudizio, i responsabili farebbero bene a costruirsi da adesso in poi vite ed esistenze a totale servizio degli altri"

LEGA NORD - “Una sentenza che lascia l’amaro in bocca – commenta il candidato romagnolo della Lega Jacopo Morrone - perché troppo indulgente rispetto alla gravità dei reati commessi. I minorenni protagonisti dello stupro di una turista polacca nel capoluogo riminese, hanno potuto usufruire dello sconto di pena dettato dalla formula del rito abbreviato: una possibilità che per determinati reati, come lo stupro e l’omicidio, dovrebbe essere abolita e che la Lega ha tradotto in proposta di legge.” Il testo, promosso dal leghista Nicola Molteni e approvato lo scorso novembre alla Camera dei Deputati “riforma il giudizio abbreviato, eliminando la possibilità di accedere a sconti di pena per gli autori di alcuni reati gravi, come lo stupro e l’omicidioattacca Morronee sarebbe questo il caso perché 9 anni sono sempre troppo pochi per queste ‘bestie’. Il disegno di legge della Lega mira a ridare dignità alle vittime di reati efferati come lo stupro e che hanno subito l’immenso dolore di un crimine violento. Un progetto che riprenderemo in mano per tradurlo in norma esecutiva una volta al Governo perché deve essere chiaro che non possono esserci sconti e scorciatoie per assassini e stupratori”.

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