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Cronaca

Oltre 130 gli studenti riminesi che nell'ultimo anno sono partiti per il progetto Erasmus

120 studenti del campus universitario rimenese, ma anche 12 studenti delle scuole superiori hanno svolto nell'ultimo anno il progetto Erasmus.

120 studenti del campus universitario rimenese, ma anche 12 studenti delle scuole superiori hanno svolto nell'ultimo anno il progetto Erasmus. Nato ufficialmente il 17 giugno 1987 dopo una serie di scambi pilota effettuati dal 1981 al 1986, il programma Erasmus offre agli studenti universitari dei Paesi europei coinvolti la possibilità di compiere parte degli studi presso l'università di uno stato aderente. Fra i suoi obiettivi, oltre quello della crescita, dell'occupazione, dell'equità e dell'inclusione sociale, c’è anche la promozione dei valori europei comuni.

Un progetto cresciuto anno dopo anno e che coinvolge sempre più riminesi. Un progetto in cui l'Università di Bologna è protagonista e pioniera, essendo la meta accademica preferita dagli studenti universitari che vengono in Italia dall'estero. Una predisposizione che è stata portata anche nel campus riminese dell'ateneo bolognese, che prevede anche percorsi di studi in lingua. Tra i 120 studenti del campus riminese partiti l'anno scorso per un periodo di studi all'estero sono state la Spagna e l'Irlanda le mete preferite.

“Un dato che vede Rimini – commenta Mattia Morolli, assessore ai servizi educativi del Comune di Rimini – sempre più inserita in una dinamica formativa europea ed internazionale. Non sono solo gli universitari ma anche quelli più giovani delle scuole superiori i riminesi che decidono di intrapendere un percorso all'estero, sintomo di come il nostro tessuto formativo sia sempre più dinamico, innovativo e aperto allo scambio internazionale. La dimostrazione è data anche dal primato di start up innovative, più di cento, che nascono proprio a Rimini, e dell'appeal che il nostro territorio riveste all'estero.

L'Erasmus è anche un grande contenitore di storie, non solo un programma che aiuta nel concreto a migliorare la formazione e a specializzare gli studenti, contribuendo a migliorarne l'occupazione. L'auspicio infatti è che questi ragazzi, una volta approfondita la loro formazione all'estero, possano tornare a casa per far fruttare sul nostro territorio le conoscenze e le esperienze acquisite. Numeri che testiminiano anche il dinamismo del polo universitario riminese che proprio nell'apertura alle migliore esperienze internazionali vede uno dei suoi assi portanti”

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