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Cronaca Santa Giustina / Via Portogallo

Uccide la moglie a coltellate, marito interrogato: "Lei è ancora viva, se è morta voglio vedere il suo corpo"

Un lungo pianto disperato quello che ha accompagnato l'interrogatorio di garanzia di Raffaele Fogliamanzillo, il 62enne reo confesso dell'omicidio a coltellate della moglie coetanea Angela Avitabile

Un lungo pianto disperato quello che, nella mattinata di lunedì, ha accompagnato l'interrogatorio di garanzia di Raffaele Fogliamanzillo, il 62enne reo confesso dell'omicidio a coltellate della moglie coetanea Angela Avitabile nella serata di venerdì 22 aprile in un appartamento al civico 15 di via Portogallo a Viserba di Rimini. L'uomo, assistito dall'avvocato Viviana Pellegrini, è stato ascoltato per quasi un'ora dal Gip ribadendo la sua convizione di non aver ucciso la 63enne.

"Lei è ancora viva - ha raccontato al giudice - e se è morta voglio vedere il suo corpo e andare al suo funerale". Frasi deliranti che si sono aggiunte al movente, quello della gelosia, che lo hanno spinto ad aggredire la Avitabile con un coltello a serramanico nella convizione che donna avesse un amante. Ad accendere l'ennesima lite sarebbe stata l'ossessione di Fogliamanzillo di essere tradito: accecato da questa convizione e dal fatto che quella sera la moglie lo avrebbe apostrofato con un "cornuto", il 62enne avrebbe quindi afferrato un coltello colpendo più volte la donna. Almeno sette i fendenti che hanno raggiunto la vittima, tra cui quello letale alla gola, ma sarà l'autopsia disposta dal pubblico ministero Paolo Gengarelli e in programma per martedì a dare tutte le conferme della dinamica dell'uxoricidio. L'avvocato del 62enne, viste anche le condizioni mentali del suo assistito, ha quindi chiesto al Gip gli arresti domiciliari in una struttura compatibile con lo stato psicologico dell'uomo.

Un delitto particolarmente cruento, avvenuto al culmine dell'ennesimo litigio dettato dalla convinzione dell'uomo dell'infedeltà della 62enne. Secondo gli inquirenti Fogliamanzillo già in passato aveva dato segni di squilibrio mentale, tanto che da oltre 10 anni era seguito dal Centro di igiene mentale per una sindrome ansiosa depressiva in soggetto bipolare; ma, nonostante questo, negli ultimi tempi la sua gelosia era diventata sempre più ossessiva, tanto che alla fine del 2021 c'erano già stati allarmanti segnali di violenza non solo nei confronti della vittima, ma anche verso gli altri famigliari ritenuti complici nel coprire le scappatelle della donna. L'Avitabile, infatti, già nel settembre dello scorso anno aveva chiesto aiuto ai carabinieri a causa della furia del marito, ma in quella occasione non aveva voluto sporgere denuncia e gli stessi medici del Centro di igiene mentale non avrebbero trovato una situazione preoccupante. Una nuova aggressione del 62enne era stata poi registrata lo scorso 28 febbraio con un nuovo intervento dei carabinieri, al termine del quale nei confronti di Fogliamanzillo era stato aperto un fascicolo per maltrattamenti in famiglia. La vittima, il 4 aprile, era stata ascoltata dai militari dell'Arma, ma in quell'occasione aveva precisato che il marito a parte le accuse infondate di adulterio non aveva avuto comportamenti violenti.

Femminicidio in via Portogallo

Si è così arrivati alla sera del 22 aprile con marito e moglie che si trovavano nell'appartamento della figlia, sullo stesso pianerottolo della palazzina di via Portogallo, per accudire i nipoti e nella serata era scoppiata l'ennesima lite. Secondo gli inquirenti della polizia di Stato ad accendere nuovamente la miccia della gelosia era stata una recente operazione alla cataratta subìta dal 62enne che, a suo dire, era "tornato a vedere chiaro" individuando l'inesistente amante della donna. La situazione, però, è degenerata al punto tale che verso le 21 Fogliamanzillo ha afferrato un coltello a serramanico con il quale ha colpito più volte la moglie infierendo sul collo di lei fino ad ucciderla. Nonostante il trambusto, secondo quanto emerso, i nipoti dei due presenti nell'appartamento non si sarebbero accorti di nulla.

Dopo aver commesso il delitto, il 62enne è uscito di casa per avviarsi negli uffici della Questura di Rimini dove si è presentato, pare in stato confusionale, per confessare l'omicidio. Nel frattempo l'uomo aveva telefonato anche alla figlia che, allarmata, aveva a sua volta chiamato i carabinieri. In via Portogallo sono così accorse le Volanti della Polizia di stato e i carabinieri, con gli agenti che hanno trovato il cadavere della 62enne in una pozza di sangue. Nell'appartamento è intervenuta la Scientifica per i rilievi di rito, mentre Fogliamanzillo è stato ascoltato in Questura alla presenza del magistrato di turno. L'uomo avrebbe sostanzialmente confessato l'omicidio ma, all'appello, mancherebbero diversi particolari sulla dinamica. 

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