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Cronaca

Sgozzò il coinquilino che non sopportava più, processo abbreviato per l'assassino

Marcos Antonio Quispe Luyo aveva confessato l'omicidio crollando al termine di un interrogatorio serrato con gli inquirenti dei carabinieri

Ha scelto il processo con rito abbreviato, che comporta al massimo 30 anni di reclusione, Marcos Antonio Quispe Luyo il 31 peruviano imputato di aver ucciso il proprio coinquilino 35enne e connazionale Leonardo Yoel Vinces Ballena lo scorso 29 maggio a Miramare. L'udienza è stata fissata per il prossimo 21 aprile. Un delitto efferato per il quale lo stesso sudamericano aveva poi confessato agli inquirenti dell'Arma, durante l'interrogatorio, di esserne l'autore venendo arrestato con l'accusa di omicidio volontario. I due peruviani vivevano insieme in un appartamento al piano terra di via Lussemburgo e, in una stanza in un lago di sangue, era stata ritrovata la vittima uccisa con diverse coltellate di cui una fatale alla gola. Quella notte, a dare l'allarme, era stato Marcos Antonio Quispe Luyo raccontando di essere rientrato a casa e di aver scoperto il corpo dell'amico riverso a terra. Sul posto erano accorsi i carabinieri e, fin dai primi accertamenti, i militari dell'Arma avevano rilevato diverse discrepanze tra i fatti raccontati dal 31enne e i rilievi svolti nell'appartamento. Leonardo Ballena non aveva mai avuto prima problemi con le forze dell'ordine e risultava regolare in Italia. Fisico atletico, ben curato, a Rimini svolgeva lavori occasionali e prima di morire stava cercando un nuovo impiego. Da tempo, però, la convivenza con Luyo aveva riscontrato dei problemi coi due che avevano iniziato a non sopportarsi più.

omicidio miramare via lussemburgo 02-2

Interrogato dai carabinieri per tutta la giornata del 29 maggio, alla fine il 35enne messo alle strette era crollato confessando il delitto. Secondo quanto ricostruito inizialmente dagli inquirenti dell'Arma, soprattutto sulla base della testimonianza del coinquilino, i due sarebbero andati a cena fuori, poi avrebbero trascorso insieme qualche ora in un paio di locali nei dintorni dell'abitazione. A un certo punto però, sempre secondo il racconto di Luyo, i due si erano divisi con la vittima che sarebbe rientrata a casa per primo. Poco dopo la mezzanotte anche il 35enne era tornato nell'appartamento trovando il cadavere del coinquilino riverso a terra vicino al bagno, con la gola tagliata e intorno all'una di notte aveva dato l'allarme chiamando i soccorsi.

Un racconto, però, che ha fin da subito aveva lasciato molti dubbi ai carabinieri che oltre al coinquilino avevano sentito anche un'altra decina di persone, ovvero i contatti della serata passata fuori. Le indagini avevano permesso di ritrovare l'arma dell'omicidio, un coltello da cucina che si trovava nell'appartamento condiviso dai due da circa un mese ed era emerso che i coinquilini non andavano d’accordo. Messo alle strette durante l'interrogatorio, alla fine Luyo era crollato ammettendo di aver ucciso Ballena al termine di una lite scoppiata per futili motivi dopo che entrambi avevano assunto alcolici durante la serata trascorsa insieme. Il movente dell'omicidio, a dire dello stesso 35enne, sarebbe stato il fatto di non sopportare più la presenza del 31enne in casa. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri l'assassino, dopo aver finito il coinquilino con un coltellata alla giugulare e due alla schiena, si era cambiato i vestiti macchiati di sangue e solo in un secondo momento aveva dato l'allarme facendo accorrere i vicini e i carabinieri.

omicidio miramare via lussemburgo 01-2

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