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Cronaca Cattolica

Aumentano le nascite con la procreazione assistita, open-day sui problemi di infertilità

Cresce in regione il numero di nascite che si verificano grazie all'aiuto delle tecniche di Procreazione medicalmente assistita di ogni tipologia

Cresce in regione il numero di nascite che si verificano grazie all'aiuto delle tecniche di Procreazione medicalmente assistita di ogni tipologia. La scienza rappresenta un aiuto per i problemi di infertilità, e i bambini nati in Emilia Romagna crescono costantemente: da 1.241 nel 2018 si è giunti a 1.313 nel 2019 (sono gli ultimi dati disponibili, anche se datati dell'Istituto superiore di sanità). 

“Si tratta di numeri destinati con molta probabilità a un ulteriore aumento – spiega Andrea Borini, direttore dei centri '9.baby-GeneraLife' – complice l’età sempre più avanzata dei partner, stili di vita scorretti che mettono a rischio la fertilità, e anche questa pandemia, che ha visto le coppie dare priorità al progetto di un figlio, anche se non in tutti i casi l'accesso a un centro di Pma è stato agevole. C’è dunque bisogno di tornare ad affrontare questi argomenti, di informarsi, di guardare al futuro”. 

Per questo 'GeneraLife', che ha in Italia 14 cliniche ispecializzate, invita al primo open day dell'anno sabato, per il 'Ferticheck 2', seconda edizione della giornata di visite gratuite per donne e uomini con problemi di infertilità, dopo quella di settembre che ha visto eseguire oltre 100 check-up in un solo giorno. In Emilia Romagna sono coinvolti i centri di Bologna, Cattolica e Forlì. A Forlì la sede è presso 'Villa delle Orchidee' di Ospedali Privati Forlì (via Balducci 32), mentre a Cattolica è  presso 'Extra Omnes' in via Gallinelli 8.

“Quest'anno ricorrono i 18 anni dall'entrata in vigore della legge 40/2004 – aggiunge Borini – una normativa che è stata nel tempo demolita da vari interventi di tribunali e Corte costituzionale. Ancora oggi, e la pandemia non ha aiutato, dato che il 20% dei centri di Pma ha dovuto cedere spazi e personale all'assistenza di pazienti Covid-19, il primo accesso delle coppie ai servizi di medicina della riproduzione, per arrivare ad avere una diagnosi di infertilità, non è facile. Anche il nostro centro, in vari momenti di quest'anno, tra cui questa occasione del 12 marzo, aprirà le porte a tutti coloro che vorranno avere un primo inquadramento della propria situazione, con informazioni utili ed esami specifici che consentiranno di sapere qual è il proprio potenziale riproduttivo”.

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