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Cronaca

Ordinanza balneare, i sindacati: "Il Comune non ha ascoltato i nostri appelli"

Federazioni Provinciali lavoratori del commercio, turismo e servizi contro palazzo Garampi: "Siamo alle solite"

Bocciata dai sindacati delle Federazioni Provinciali lavoratori del commercio, turismo e servizi l'ordinanza balneare 2020 del Comune di Rimini che, secondo Filcams Cgil Rimini, Fisascat Cisl Romagna, Uiltucs Uil Rimini, non ha ascoltato gli appelli delle sigle sindacali. "Siamo alle solite" tuonano i rappresentati dei lavoratori dell'arenile sottolineando che "Nessuna delle richieste presentate  alla riunione di questa mattina è stata presa in considerazione". I sindacati contestano il mancato anticipo del periodo di salvamento al prossimo week- end, l'obbligo di assunzione anticipata dei marinai di salvataggio per effettuare la formazione specifica prevista dal Protocollo Regionale sugli stabilimenti balneari, riunione di metà estate per valutare andamento della stagione ed eventuale allungamento del servizio di salvamento. Nessun ascolto, in questo senso l’emergenza Covid-19 non ha spostato di molto gli orientamenti.

"I marinai di salvataggio - aggiungono le sigle sindacali - hanno diritto a lavorare in sicurezza e con formazione qualificata da effettuarsi in orario di lavoro. “Mettere” sulle torrette i marinai senza formazione specifica Covid-19 significa assumersi gravi responsabilità. Nessuna risposta positiva e nessun interesse per i fondamentali temi che abbiamo posto. Se questa è l’attenzione che viene destinata alla salute e sicurezza sul lavoro dei lavoratori dipendenti degli stabilimenti balneari, ci pare un’offerta turistica carente di un tassello fondamentale".

LA REPLICA DEL COMUNE - "Con il massimo rispetto delle opinioni e soprattutto delle competenze di legge - ha dichiarato l’assessore al demanio Roberta Frisoni - va specificato che la durata del servizio di salvamento è stata stabilita con ordinanza regionale a partire dal 13 giugno, mentre per quanto riguarda il rapporto contrattuale tra salvataggi e gestori di stabilimenti balneari, rientra nella sfera giuridica dei rapporti tra datori di lavoro e lavoratori, fuori dunque dai temi in ordine del giorno della discussione sull’ordinanza balneare e dalla sfera di intervento dell’amministrazione.  Pensare che l'ente pubblico possa forzare sindacalmente una parte sull'altra, intervenendo senza averne ruolo e prerogative, significa fare un cattivo servizio alla lettura dei fatti. Credo che sia corretto ricondurre l'esatta dinamica della realtà da parte di ogni attore. Questo al netto di ogni opinione, certamente legittima, ma non per questo corretta per la
legge. Sul tema del confronto è stato poi detto più volte che questo è un anno particolare, che l’amministrazione monitorerà la situazione ed è aperta al confronto per accompagnare una stagione balneare certamente straordinaria e diversa dalle altre, con lo spirito di collaborazione che sempre ci ha contraddistinto, nei perimetri in cui agisce ovviamente la nostra azione amministrativa".
 

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