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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Ospedale Infermi crescerà ancora, sbloccati fondi per 10 milioni

Sono stati resi disponibili finanziamenti per 10 milioni di euro per il proseguimento dei lavori del Dipartimento di Emergenza Accettazione dell'Ospedale “Infermi” di Rimini.

In virtù della firma dell'assessore regionale alle Politiche per la Salute Carlo Lusenti e dal ministro della Salute Renato Balduzzi, all’Accordo di “programma integrativo” di investimenti in sanità, per l'Ausl di Rimini sono stati resi disponibili finanziamenti per 10 milioni di euro per il proseguimento dei lavori del Dipartimento di Emergenza Accettazione dell'Ospedale “Infermi” di Rimini.

Finanziamenti che saranno utilizzati per la realizzazione dei piani superiori di quello che sempre più si sta configurando come “il nuovo ospedale di Rimini”. Si tratta di fondi  specificamente dedicati a questi progetti, che erano stati presentati nell'anno 2008. Nel Dipartimento di Emergenza Accettazione sono già stati collocati i reparti di “Pronto Soccorso - Medicina d'Urgenza” (inaugurato il 2 maggio 2011) e di Rianimazione (inaugurato il 4 ottobre 2012) che occupano il pianterreno e il piano smistamento.

Sono già appaltati e finanziati i lavori per le nuove sale operatorie e per la nuova Cardiologia, che troveranno posto ai piani superiori (secondo e terzo) e i cui lavori si completeranno entro il secondo semestre del 2014. I finanziamenti regionali saranno dunque utilizzati per proseguire nel completamento della “palazzina azzurra” in cui, ai piani superiori, saranno collocati reparti di degenza per la Chirurgia e del Dipartimento “Materno Infantile”. Nel complesso questi lavori, che hanno anche una valenza legata alla sicurezza e al risparmio energetico, avranno durata di circa 5 anni.

Commenta il Direttore Generale Marcello Tonini: “Lo sblocco dei fondi ex articolo 20 rappresenta una bella notizia, per il territorio riminese, per molti motivi. In primo luogo questo finanziamento di dieci milioni – l'entità è commisurata al numero di residenti di ogni Azienda – contribuisce in modo importante alla crescita ulteriore dell'Ospedale di Rimini che già si caratterizza come punto di riferimento centrale, sebbene non unico, per la sanità della provincia tutta".

"In secondo luogo questa notizia denota, anche in questo particolare momento di crisi, la forza del Sistema Sanitario Regionale dell'Emilia Romagna. Ma è anche riprova della capacità del tessuto socio-politico riminese, del 'sistema Rimini' – che in campo sanitario trova momento di sintesi nella Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria - di conseguire sostegno ai propri progetti, mirati all'ulteriore qualificazione dei servizi ai cittadini", chiosa Tonini.

E ancora: "il finanziamento rappresenta un bel riconoscimento alla lungimiranza e alla capacità progettuale dell'Ausl di Rimini e segnatamente dei comparti legati alle attività tecniche – al cui impegno in questa circostanza intendo rivolgere un plauso. Capacità che nel Dea di Rimini raggiunge il suo punto più evidente, ma che si è sviluppata, nell'ultimo decennio, in tutte le strutture di questa Azienda, portandovi una qualificazione continua e armonica, nell'interesse dei pazienti e degli utenti ma anche per migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti".

"Basti pensare che negli ultimi sei anni abbiamo portato a termine 45 importanti adeguamenti strutturali, tra cui, per citare solo i principali, oltre allo stesso Dea di Rimini, la ristrutturazione di tutti i reparti dell'Ospedale 'Cervesi' di Cattolica, il nuovo Dea e la ristrutturazione di vari reparti dell'Ospedale 'Ceccarini' di Riccione, il blocco operatorio con la Iort e altri spazi dell'Ospedale 'Franchini' di Santarcangelo, i locali per la nuova Tac e la manutenzione straordinaria al corpo dell'edificio ospealiero al 'Sacra Famiglia' di Novafeltria, dove sono in corso i lavori per una revisione completa del Pronto Intervento e dei locali attigui, la prima Casa della Salute a Morciano, il nuovo asilo aziendale presso l'Ospedale 'Infermi'", ricorda il direttore generale.

"Una capacità progettuale che va di pari passo con il riconoscimento, da parte della società civile, della sempre maggiore qualificazione della sanità riminese - conclude Tonini -. Riconoscimento che è provato dal fatto che sempre meno riminesi vanno a curarsi in strutture al di fuori del nostro territorio, ma anche dalle cospicue donazioni che soggetti del privato sociale, Istituzioni e anche semplici cittadini, sempre più spesso destinano al sostegno della sanità pubblica. Questa notizia, concludendo, è dunque una concreta testimonianza che anche in questo difficile momento il sistema sanitario pubblico tiene. E che 'l'Ausl c'è'”.

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