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Cronaca

L'ospedale Infermi perde posizioni nella classifica della rivista americana: è al 65° posto in Italia

L'ospedale cittadino occupa il 65esimo posto, perdendo sei posizioni, col punteggio medio di 74,03%. Per redigere la classifica, la rivista si è affidata al giudizio di 80.000 esperti di sanità

L'ospedale "Infermi" di Rimini perde terreno nella classifica dei migliori nosocomi pubblicata sulla rivista americana Newsweek. L'ospedale cittadino occupa il 65esimo posto, perdendo sei posizioni, col punteggio medio di 74,03%. Per redigere la classifica, la rivista si è affidata al giudizio di 80.000 esperti di sanità (medici, dirigenti e altre figure professionali della sanità) interpellati tramite un sondaggio on line. Già al suo quinto anno, la classifica World's Best Hospitals 2023, pubblicata mercoledì su Newsweek.com, la rivista americana, in collaborazione con Statista Inc, ha esaminato oltre 2.300 ospedali in 28 paesi, incluso Taiwan.

A livello romagnolo, il "Morgagni-Pierantoni" di Forlì scala posizioni balzando dal 57esimo al 49esimo posto nella graduatoria nazionale, su 127 ospedali esaminati. Il "Morgagni-Pierantoni" ha ottenuto il punteggio medio del 74,82% contro il 72,01% dell'anno precedente. In base allo studio il miglior ospedale in Italia è il Policlinico Gemelli di Roma con il 93,95% di punteggio medio, seguito dal Niguarda di Milano con l'89,05% e l'ospedale San Raffaele di Milano, che, con l'88,82% di valutazione, ha scavalcato  il Sant'Orsola Malpighi di Bologna con l'86,57%. In fondo alla classifica c'è l'ospedale "Bellaria" di Bologna con il 70% di punteggio medio. Il Bufalini di Cesena occupa il 71esimo posto (-1) col punteggio medio di 73,49%. Al 95esimo posto (-2) c'è l'ospedale "Santa Maria delle Croci" con il 72,43% di punteggio medio.

L'indagine è stata completata anche attraverso l’analisi dei dati disponibili ricavati dai sondaggi sulle esperienze dei pazienti (soddisfazione generale, ospedali da raccomandare e livello di soddisfazione delle cure mediche); e l’analisi dei cosiddetti “indicatori chiave di prestazione medica” (o medical KpIs), come ad esempio i dati sulla qualità dei trattamenti erogati, sulle misure igieniche e sul rapporto numero di malati per medico-infermiere. Le classifiche provvisorie ricavate da queste analisi sono state poi validate da un team di esperti in giornalismo medico e infine, successivamente, da un team di esperti in medicina che ha validato definitivamente le classifiche.

"L'obiettivo di questo studio è fornire un confronto basato sui dati della reputazione e delle prestazioni degli ospedali nei vari paesi - spiega Nancy Cooper, caporedattrice di Newsweek - Ci auguriamo che questa classifica sia utile ai pazienti e alle famiglie alla ricerca della migliore assistenza sanitaria possibile per se stessi e per i propri cari, nonché agli ospedali che si confronto con altre strutture. Tra le caratteristiche dei grandi ospedali, tuttavia, non ci sono solo cure, ricerca e innovazione di prima classe, ma anche la coerenza. I migliori ospedali del mondo si distinguono anche per nuove terapie e ricerca". Cooper ricorda inoltre come in tutto il mondo "gli ospedali devono fare i conti l'aumento dei costi, l'invecchiamento della popolazione ed una forza lavoro medica esausta per aver combattuto una pandemia globale".

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