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Guardia di Finanza

Ottiene gli aiuti covid, ma le indagini lo stanano : sequestrati 3 milioni di euro ad un imprenditore

Gli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno individuato una società che aveva ottenuto, a luglio 2020, la somma, poi sequestrata

Aveva dichiarato che la sua attività era stata sospesa a causa della pandemia, ricevendo fondi di sostegno attraverso il decreto liquidità. Ma un'attività investigativa della Guardia di Finanza ha permesso di scoprire che la società aveva potuto legittimamente operare durante il periodo di lockdown. E così le Fiamme Gialle, su disposizione del gip di Rimini, hanno provveduto al sequestro della somma di 3 milioni di euro su conti correnti societari ritenuti, allo stato dell’indagine, "il profitto illecito del reato di indebita percezione in quanto somme ottenute mediante un finanziamento garantito dallo Stato e rientrante nelle misure urgenti di sostegno all’economia adottate con il decreto liquidità del 23/2020".

In particolare, all’esito di un’articolata attività di selezione dei soggetti beneficiari di finanziamento garantiti dal Fondo di Garanzia per le Pmi gestito da Mediocredito Centrale, gli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno individuato una società che aveva ottenuto, a luglio 2020, la somma, poi sequestrata, dichiarando che l’attività esercitata era stata sospesa a causa della pandemia. Al contrario, trattandosi di un’agenzia di recupero crediti, la società aveva potuto legittimamente operare durante il periodo della pandemia. Nel corso delle articolate investigazioni è stato anche valorizzato il contenuto di alcune segnalazioni per operazioni sospette, patrimonio informativo di estrema utilità. 

L’amministratore è stato denunciato per il reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche che prevede la reclusione fino a 3 anni. "Il fondo è stato previsto dalla Legge 662/1996 e potenziato dal Decreto legge 23/2020 per sostenere le imprese che versavano in difficoltà economica a seguito della sospensione delle attività per la pandemia derivata dalla diffusione del Covid-19 - ricordano dalla Guardia di Finanza -. Con tale misura lo Stato garantisce i finanziamenti erogati dagli istituti di credito superando le difficoltà di accesso al credito. Di fatto, con tale soluzione le imprese hanno avuto la possibilità di accedere al credito a condizioni non ordinarie di mercato, poichè gli istituti eroganti non hanno dovuto valutare il merito creditizio limitandosi ad un riscontro formale dei requisiti previsti, atteso che lo Stato, attraverso la dotazione assegnata al fondo, si è assunto il rischio del mancato rientro dei capitali.

"Nell’attuale periodo storico, caratterizzato dalla grave crisi economica in cui versa il sistema economico del Paese a seguito delle restrizioni imposte dalla necessità di contrastare la pandemia da Covid-19, l’attività di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza è costantemente orientata prevalentemente al contrasto delle condotte illecite e fraudolente e a tutti i casi di indebita percezione delle risorse pubbliche, al fine di assicurare che le erogazioni dello Stato siano realmente destinate alle famiglie e alle imprese che versano in un reale stato di necessità", informano dal comando provinciale.

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