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Cronaca

Palazzina Iat a Viserba, Benaglia: "Persa l'occasione per restaurarla gratuitamente e gestirla"

"Perché l'amministrazione non ha preso seriamente in considerazione una proposta dal basso, sicuramente ambiziosa ma sostenibile economicamente"

“Era il 30 settembre 2018 quando è stato registrato il video appello – dichiara Stefano Benaglia, presidente Associazione Quartiere 5 – per la creazione di un Ci.Vi.Vo per sistemare e gestire il primo piano della palazzina Iat di Viserba, via Dati 180. Il giorno dopo aver girato il video ci siamo presentati presso l’apposito ufficio del comune dove ci hanno risposto che non era possibile utilizzare i Ci.Vi.Vo come strumento per eseguire quell’intervento, ma che dovevamo aprire un dialogo con l’amministrazione. Il dialogo è stato aperto presentando il progetto Primo Piano 180, che trovate sul nostro sito quartiere5.it“. 

palazzina iat - viserba - foto mandata da stefano benaglia-2

“Da quegli incontri è passato un anno e mezzo, un anno e mezzo fatto di telefonate, messaggi, riunioni a cui non è seguito nulla. Durante l’attesa – prosegue Stefano Benaglia – avevamo contatto aziende del territorio che si erano rese disponibili per effettuare i lavori gratuitamente o con pagamenti dilazionati nel tempo. Si era messo in moto un meccanismo virtuoso che oggi, con molta probabilità, è difficilmente replicabile”. 

“A fine estate 2019 ci era stato promesso un bando pubblico – continua il Presidente dell’associazione Quartiere 5 – a cui avremmo potuto partecipare per la gestione dell’immobile. Dopo quasi un anno è arrivato il covid-19 a spazzare tutto, progetti e buoni propositi.

Di questa triste storia rimangono alcune domande:
- Perchè l’amministrazione non ha preso seriamente in considerazione una proposta dal basso, sicuramente ambiziosa ma sostenibile economicamente?
- Perché all’interno del tessuto sociale di Rimini Nord non c’è e non si vuole creare uno spazio polifunzionale?
- Perché l’amministrazione non capisce il valore del lavoro di Quartiere 5, che propone istanze del territorio, ma anzi lo osteggia?

A queste domande non accettiamo come risposta che è in atto un’emergenza sanitaria. Perché il tutto è nato ben un anno e mezzo prima del Covid-19.  È più probabile che non riceveremo risposta, perché si è ormai palesata una inconsistenza della classe politica nelle periferie dove nessun rappresentante, di maggioranza e di opposizione sia chiaro, conosce e affronta i problemi quotidiani dei cittadini. Si preferisce – conclude Stefano Benaglia –  far scorrere il tempo, tra un’elezione e l’altra, nella speranza di mantenere il potere per il potere, fine a se stesso e non come strumento per migliorare la vita dei cittadini”.
 

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