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Cronaca Miramare / Via Cavalieri di Vittorio Veneto

Parco Spina Verde a Miramare, il Comune costretto ad accantonare 1,9 milioni di euro

L'ingente somma è il risarcimento per una vecchia vicenda legale quando venne approvato un piano di lottizzazione nella zona di Miramare

Il passato non metterà in discussione il bilancio del Comune di Rimini. Lo assicura, in base a un'attività di monitoraggio eseguita, l'assessore Gian Luca Brasini, questa mattina nella seduta di commissione che affronta la variazione al budget 2015. Attraverso la quale, sottolinea, si dà "seguito e concretezza ad alcuni interventi che rafforzano l'impegno del Comune in materia di contrasto al rischio idrogeologico e riqualificazione della rete fognaria". A partire dai 440 mila euro per gli interventi per Gaiofana e Vergiano e dai 300 mila per la manutenzione del verde pubblico.

In commissione tiene banco però il risarcimento di circa 1,9 milioni di euro da parte del Comune di Rimini per l'annosa vicenda legale legata all'area del parco Spina Verde a Miramare. Palazzo Garampi ha fatto ricorso contro la sentenza del Tribunale che sancisce il pagamento per "illecita occupazione" di aree, attribuendo loro valore edificabile, ma la Corte d'appello non ha sospeso l'esecutività della sentenza di primo grado. Così "il Comune è stato chiamato a provvedere al finanziamento, per un importo di 1,9 milioni". Somma che dovrà essere accantonata dal curatore fallimentare e che non potrà essere utilizzata fino a quando non ci sarà una pronuncia definitiva.

La vicenda risale agli anni '70, ricorda Brasini, quando venne approvato un piano di lottizzazione nella zona di Miramare che prevedeva, a carico dei lottizzanti e in cambio dell'edificazione, la realizzazione di una serie di servizi pubblici da realizzarsi prima dell'edificazione privata, tra cui un'area verde. Ma nulla fu realizzato. Successivamente, l'area venne interessata da un progetto di realizzazione di un più ampio parco pubblico e appunto il Tribunale ha disposto che il Comune di Rimini risarcisca l'illecita occupazione delle aree. C'è comunque fiducia per il ricorso. Tra l'altro nel settembre 2013, in un'altra vicenda giudiziale riguardante l'area Spina Verde, la Corte di appello diede ragione all'amministrazione.

"Confido che nei successivi gradi di giudizio vengano accolte le nostre ragioni", conferma Brasini, aggiungendo appunto che "per evitare che casi come questi ci colgano impreparati, abbiamo da tempo avviato un'attività di monitoraggio costante, che al momento ci permette di dire che non ci sono ulteriori elementi di criticità provenienti da un passato lontano o meno tali da mettere in discussione in parte o tutto il bilancio".

(Agenzia Dire)

Sulla questione è intervenuto il capogruppo del Pdl, Gennaro Mauro: "Abbiamo il timore che le problematiche relative all'acquisizione legittima delle aree del parco Spina di Miramare rappresenteranno una dolorosa spina per il bilancio del comune di Rimini, che ci porteremo ancora per molti anni.Le problematiche legate al Parco Spina hanno origini lontane e sono legate all'illecita occupazione delle aree fatta dalla comune a discapito dei proprietari dei fondi. Negli anni settanta il comune senza aver nessun titolo decise di acquisire le aree per una pubblica finalità (parco) senza corrispondere alcun indennizzo ai legittimi proprietari. Venne realizzato un parco pubblico dopo aver promosso una forte cementificazione, in modo illegittimo e in parte anche compiendo atti illeciti, seppur disciplinati da un specifico istituto giuridico introdotto dalla Suprema Corte di Cassazione".

"Oggi il comune di Rimini viene condannato a pagare due milioni di euro a titolo di indennizzo per occupazione acquisitiva a favore del curatore fallimentare del fallimento Sabatini Angelo, causa promossa dal privato nell'anno 1998 appena in tempo per non far acquisire l'area al comune per usucapione - prosegue -. Nei prossimi gradi di giudizio verrà definito l'effettivo valore dell'area acquisita dal comune e sapremo l'esatto cifra da erogare ai legittimi proprietari, Purtroppo non è finita qui. C'è un'altra ricorso pendente in Cassazione, promosso da altri privati riferita ad altri ambiti del parco che interessa un'area molto più ampia, più del doppio di quella interessata dalla sentenza del tribunale di Rimini. Il comune di Rimini sarà quasi certamente a indennizzare i legittimi proprietari, perché l'orientamento della cassazione è mutato e non potrà essere sostenuta l'istituto della prescrizione. Se il valore venale dell'area venisse definito secondo i criteri individuati dai giudici del tribunale di Rimini, il comune dovrebbe erogare ai legittimi proprietari almeno altri quattro milioni di euro. Un particolare questo, non secondario che va ad impattare in modo forte sul bilancio comunale dei prossimi anni".

"L'assessore Brasini ci riferisce che sta attentamente monitorando il contenzioso del comune di Rimini per evitare brutte sorprese per le casse comunali, ma in nessuna relazione di bilancio di questi ultimi quattro anni è stato fatto un minimo cenno alle criticità di natura economica legate all'acquisizione delle aree del parco Spina - continua -. Le rassicurazioni dell'assessore non ci bastano, anzi il non aver evidenziato che il comune di Rimini potrà essere chiamato a pagare altri quattro milioni di euro nel prossimo futuro, ci fa comprendere che l'amministrazione comunale a differenza di quello che dice non ha prontezza di tutti i debiti non ancora iscritti a bilancio. Naviga a vista, intenta ad utilizzare tutte le risorse economiche al fine realizzare opere pubbliche in quest'ultimo scorcio di legislatura che siano da volano per la prossima campagna elettorale. Poca importa che ci siano ancora degli scheletri negli armadi, sarà un problema di domani. Come esponente del centrodestra mi attiverò affinché l'intero consiglio comunale sia portato a conoscenza di tutte le poste debitorie non iscritte a bilancio, per evitare altre le brutte sorprese ai contribuenti riminesi".

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