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Cronaca

Parte da Rimini la campagna contro la discriminazione dei gay sul lavoro

La Cgil provinciale che dal 2007 ha attivato lo sportello "Nuovi diritti" e ora lancia la campagna "Discriminare è contro la legge"

Ci sono i casi eclatanti, che alzano un polverone a livello nazionale. Come la vicenda del cuoco gay o la ragazza trans licenziata. Ma la maggior parte rimane sotto traccia, nel silenzio. Insomma a Rimini esempi di discriminazione contro gay, lesbiche, bisessuali e trans sul luogo di lavoro ci sono, "non è un'isola felice, e servono soggetti attivi per contrastarli". Ci prova la Cgil provinciale che dal 2007 ha attivato lo sportello "Nuovi diritti" e ora lancia la campagna "Discriminare è contro la legge". Il responsabile dello Sportello, Silvia Zoli, spiega alla stampa che "il mondo Lgbt va presidiato contro la discriminazione". I numeri delle persone che si presentano "non sono alti", ma "in aumento": un ragazzo gay in albergo che subiva continue contestazioni disciplinari pretestuose; un altro licenziato da una grossa azienda; una persona straniera che una volta diventata donna ha perso gli anni di permesso di soggiorno per avere la cittadinanza. Ma molti restano ancora "sotto traccia".

In questo contesto, lo Sportello insegna a reagire, basandosi su una rete di soggetti. L'anno scorso ha organizzato un partecipato corso per operatori proprio per creare un network al lavoro sui vari casi. Anche parecchio diversi tra loro, specie per i transessuali, tra Patronato, permessi di soggiorno e accesso agli ospedali. Ma c'è un lavoro culturale da fare, spiega Zoli, a partire dalle scuole, oltre a quello sulle leggi. "Almeno sul lavoro quelle contro la discriminazione ci sono e occorre dirlo con forza" per persuadere alla denuncia. Da qui l'idea della campagna di sensibilizzazione. Anche perchè "tanti comportamenti creano ferite sottili".

Per contrastare le discriminazioni, le fa eco il presidente di Arcigay Rimini, Marco Tonti, le parole chiave sono "trasversalita'" ed "emersione", perchè "molti si impongono il silenzio per paura di essere licenziati e sopportano una tortura giornaliera". Il Comune di Rimini ha recentemente istituito un registro per le coppie di fatto, anche omosessuali, spingendo pure per la trascrizione dei matrimoni. La aspetta con tutti i documenti già pronti Elena Angelini, sposata in Portogallo, un legame però senza valore una volta tornata in Italia. Con la conseguente "sensazione di non esistere, di non avere alcun riconoscimento", si rammarica. Insomma, aggiunge Tonti, ben venga il registro, ma "sarebbe bello se l'amministrazione comunale mettesse in campo una sfida. Deve sbilanciarsi e fare vedere che fa azioni a livello nazionale. Anche perchè la legge Cirinnà rischia di essere spogliata di valore".

La Cgil  è "l'unico sindacato attivo su questo tema", rimarca il segretario di Rimini, Graziano Urbinati, ricordando che "siamo il territorio dove l'ospitalità e la libertà sono fondamentali. Riccione è stata la patria dei movimenti omosessuali". Allora "la riviera deve essere aperta e superare la contraddizione delle discriminazioni". Da questo punto di vista "i contratti di lavoro sono un elemento fondamentale". Invece il Jobs act "indebolisce" il contrasto ai licenziamenti discriminatori. Dunque, conclude Urbinati, "è importante denunciare, non subire e non essere omertosi". Seguire insomma l'esempio della ragazza trans licenziata, nonostante fosse anche disponibile a lavorare "nascosta" in magazzino. "Quando potrà mostrarsi - racconta Zoli - incanterà, è al di fuori di ogni stereotipo".

(Agenzia Dire)

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