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Cronaca

Passerella al Ponte di Tiberio: a processo 2 dirigenti del Comune e un funzionario della Soprintendenza

Per la Procura l'opera danneggiò irreparabilmente le mura medievali e malatestiane, per l'accusa gli imputati decono rispondere di uso non conforme di bene archeologico e storico e danneggiamento

Uso non conforme di bene storico e danneggiamento di bene pubblico, le accuse nei confronti di due funzionari del Comune di Rimini e di un dirigente della Soprintendenza di Ravenna a processo per i lavori alla passerella al Ponte di Tiberio. Per la Procura della Repubblica la realizzazione della passerella pedonale al Ponte di Tiberio, ad opera del Comune di Rimini, danneggiò irreparabilmente le mura medievali e malatestiane. Secondo la pubblica accusa un danno tuttora esistente e che continua a produrre effetti. Infatti il pubblico ministero ha contestato in corso di udienza una nuova accusa, quella appunto di danneggiamento di bene pubblico e storico ai quattro impuntati Vincenzo Napoli l'allora funzionario incaricato della Soprintendenza di Ravenna di valutare il progetto del Comune di Rimini e la regolare realizzazione di questo, l’allora responsabile del procedimento Daniele Fabbri e il direttore dei lavori Federico Pozzi entrambi per il Comune di Rimini, più il legale rappresentante della ditta esecutrice, Antonio Petrone. I funzionari pubblici e il titolare della ditta erano stati rinviati a giudizio un anno e mezzo fa per il reato di uso non conforme di bene archeologico e storico, ma ieri in aula la Procura ha aggiornato la contestazione con l'aggiunta del danneggiamento di fatto allungando i tempi di prescrizione di due anni e mezzo sui previsti cinque. L'intero procedimento si sarebbe infatti prescritto nel giugno del 2023, l'iscrizione a ruolo infatti è del 2018 al termine dei lavori pubblici. Durante l'udienza di ieri mattina davanti al giudice monocratico, Raffaele Deflorio, sono stati ascoltati alcuni testi tra cui il funzionario della Soprintendenza Napoli che ha ribadito la conformità dell'opera realizzata dal Comune di Rimini e il consulente della Procura. La difesa del dirigente comunale, responsabile del procedimento, gli avvocati Cesare e Roberto Brancaleoni, l'opera è completamente autorizzata, dona una nuova fruibilità alla zona, abbatte le barriere architettoniche non compromette la conservazione del bene storico. Come è noto al centro del processo, un centinaio di fori di mezzo metro di diametro lungo le mura medievali per inserirvi i sostegni in grado di reggere la passerella. Sulla questione vi furono due esposti nel 2017, uno del Comitato in difesa del ponte di Tiberio e un altro di Italia Nostra. Numerose anche le interrogazioni in parlamento, in Regione e in Comune a Rimini.

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