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Cronaca

Accusato di adescare i ragazzini, bidello assolto dal Tribunale

L'uomo era accusato di carpire la fiducia dei minorenni promettendo di farli diventare famosi sui social network per poi avviare con loro delle chat a sfondo sessuale

Si è conclusa con una assoluzione, il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 1 anno e 9 mesi, la vicenda giudiziaria che vedeva un bidello riminese 37enne a processo per pedofilia. Assolta anche la moglie dell'uomo, sospettata di "coprire" i comportamenti dell'uomo, per la quale l'accusa aveva chiesto 1 anno e 6 mesi. Difesi dagli avvocati Massimiliano Orrù e Carlotta Venturi, il giudice ha ritenuto che nel caso del 37enne il fatto non sussiste mentre per la donna il fatto non costituisce reato. Nei confronti della coppia la Procura contestava all'uomo di aver adescato dei ragazzini amici del figlio, tutti tra i 14 e i 17 anni, spacciandosi per esperto di montaggi video su internet offrendo ai giovanissimi i suoi servigi convincendoli che grazie a lui sarebbero diventati famosi sui social network. Per gli inquirenti, invece, si trattava di un pericoloso predatore sessuale che, dopo aver carpito la fiducia dei minorenni, avviava chat a sfondo sessuale con scambio di foto e video offrendosi allo stesso tempo come "spalla" per risolvere i problemi dei ragazzini anche mediante riti e poteri magici di cui sosteneva di essere dotato, instaurando così "un rapporto intimo ed esclusivo, che gli consentiva di manipolarli al fine di perseguire i propri scopi" il tutto con la complicità della moglie. Secondo le accuse, infatti, quest'ultima per "copire" le reali intenzioni del 37enne contattava i genitori dei ragazzini rassicurandoli sulle intenzioni innocenti del marito esortandoli a permettere ai figli di frequentarlo. La difesa ha sempre sostenuto che quei messaggi non fossero sufficienti per configurare il reato di adescamento. A quelle attenzioni, inoltre, non erano mai seguiti degli incontri di persona. La giudice del tribunale di Rimini, Elisa Giallombardo, ha assolto il bidello, che nel frattempo era stato sospeso, per tutti e quattro gli episodi contestati.

L'uomo, che lavorava in una scuola del riminese e attualmente sospeso, era stato arrestato nel novembre del 2018 dalla Squadra Mobile della Questura di Forlì nell'ambito di un'inchiesta sulla pedofilia. In questo caso il 37enne doveva rispondere di due violenze sessuali nei confronti di altrettanti minorenni. Difeso dall'avvocato Massimiliano Orrù, il bidello era stato condannato sia in primo grado che in Appello ma, in Cassazione, i giudici della massima corte hanno annullato entrambe le condanne. Per un episodio dove avrebbe abbracciato un minorenne baciandolo sulla fronte, qualificato come abuso sessuale con induzione, gli atti sono stati rinviati alla Corte d'Appello. Il secondo caso, invece, riguardava un abuso sessuale con violenza in quanto avrebbe baciato un 17enne che però sarebbe stato consenziente e quindi per i giudici il capo d'imputazione sarebbe da riqualificare in abuso sessuale con induzione e hanno rinviato le carte al Gip del Tribunale di Forlì. Per quanto riguarda questo filone, l'uomo è stato assolto perchè il fatto non costituisce reato.

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