rotate-mobile
Cronaca

"Per aumentare la sicurezza non serve chiudersi, ma aprirsi alla movida"

Dopo i fatti gravissimi dell'ultimo periodo, il presidente Confcommercio provincia di Rimini Gianni Indino propone la sua visione "aperta" e propositiva sul futuro della movida riminese

"Negli anni '60 e '70 sono stato protagonista delle notti riminesi svolgendo l’attività di dj: alla chiusura, attorno alle 5 del mattino, si incontravano migliaia e migliaia di giovani che giravano tranquillamente sul lungomare e sui viali, i pubblici esercizi erano aperti e si potevano permettere di servire pizze e birre anche a quell’ora della notte". Dopo i fatti gravissimi che nell'ultimo periodo hanno reso Rimini tristemente famosa in tutta Italia e nel mondo, il presidente Confcommercio provincia di Rimini Gianni Indino propone la sua visione "aperta" e propositiva sul futuro della movida riminese.

"In questi giorni sento chiedere da più parti chiusure, annullamenti degli eventi, barricate, coprifuoco - continua Indino - Credo invece che si debba andare in tutt’altra direzione: riprendiamoci il nostro territorio, viviamolo, accendiamolo. I commercianti sono le "sentinelle del territorio": dove si accende una luce, si sottrae il territorio all’illegalità. Auspico sempre più luci, più vetrine e più commercianti che abbiano la voglia e la forza di mettersi in prima linea per contrastare il fenomeno dell’abbandono dei nostri luoghi a degrado e oscurità. E all’amministrazione chiedo di starci a fianco con provvedimenti e iniziative che ci aiutino a sviluppare questo percorso. Il nome Rimini è una cassa di risonanza incredibile, nel bene e nel male. E allora sta a noi fare quadrato affinché questi fatti incresciosi non accadano mai più: per la sicurezza dei cittadini e dei nostri ospiti,
salvaguardando ciò che di più importante abbiamo, il nostro nome e la nostra tradizione di ospitalità".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Per aumentare la sicurezza non serve chiudersi, ma aprirsi alla movida"

RiminiToday è in caricamento