"Per noi produttori non cambia niente", Canapahouse non si preoccupa della Cassazione
L'azienda produttrice riccionese continuerà a "lavorare rispettando la legge"
"Per noi produttori non cambia niente". Canapahouse di Riccione non è preoccupata dalla sentenza della Corte di cassazione secondo la quale è reato vendere prodotti light. E continuerà a "lavorare rispettando la legge, la stessa secondo cui, e anche secondo anche la Cassazione", prodotti come olio, semi e farina "erano e sono legittimamente commerciabili". Insomma, come ha commentato Federcanapa, "la soluzione delle sezioni unite penali della Corte di cassazione non determina a nostro parere la chiusura generalizzata dei negozi che offrono prodotti a base di canapa". Il testo afferma "chiaramente" che "la cessione, vendita e in genere la commercializzazione al pubblico di questi prodotti è reato salvo che tali prodotti siano in concreto privi di efficacia drogante". L'impresa riccionese condivide il pensiero dell'avvocato Carlo Alberto Zaina, tra i "massimi esperti" in materia in Italia: "Nei casi in cui non configura reato la condotta di commercializzazione deve essere quindi ritenuta ammissibile; si può dire pertanto che i giudici di legittimità si sono limitati a ribadire principi gia' conosciuti omettendo di prendere piena consapevolezza di un grave problema".