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Cronaca Riccione

Aveva perso la vista dopo un'infezione, la tartaruga Cohiba è tornata in mare grazie a Cetacea

Monitorata tutti i giorni attraverso un controllo visivo dalla torretta, Cohiba dimostrava continui progressi nell’autonomia in mare

Lunedì (8 agosto), valutate le condizioni fisiche, la capacità natatoria, i comportamenti in mare di Cohiba, i responsabili di Fondazione Cetacea di Riccione, in accordo con i responsabili del Centro recupero Tartarughe Marine di Torre Guaceto che l’avevano affidata per la riabilitazione, hanno deciso di rilasciare in mare la targatura.

Cohiba è una tartaruga marina della specie Caretta di circa 20 anni di età, recuperata quattro anni fa in mare a Torre Guaceto, in provincia di Brindisi, che ha perso la vista in seguito ad una seria infezione oculare. Dopo l’esperienza fatta nella caletta di Baia Flaminia lo scorso anno con la tartaruga Carolina, anch’essa divenuta cieca a causa di un’infezione e riabilitata al mare in un mese di presenza in Baia, i responsabili del Centro di Torre Guaceto avevano contattato Fondazione Cetacea per proporre di ripetere l’esperienza con Cohiba. "Abbiamo accettato di buon grado e il 6 giugno Cohiba veniva trasportata a Riccione, qui si valutava la sua situazione attraverso indagini veterinarie a tutto campo. Venivano confermate tutte le indagini effettuate a Torre Guaceto. Dopo un breve periodo di riabilitazione motoria decidevamo di trasferirla a Pesaro il 12 luglio. Qui si notava un totale cambiamento della sua attività in acqua. Cominciava a nuotare in acqua alta, a effettuare lunghe apnee alternate a brevi periodi di emersione per respirare", raccontano dalla fondazione.

Monitorata tutti i giorni attraverso un controllo visivo dalla torretta, Cohiba dimostrava continui progressi nell’autonomia in mare. "Abbiamo arricchito l’area con linee a cui erano appesi pesci, crostacei, molluschi, cefalopodi. Contemporaneamente venivano posizionati alcuni scogli con molte cozze. Appuravamo l’attività di ricerca del cibo in alcuni momenti della giornata e la scomparsa di alcuni pesci e di cozze - prosegue il racconto della Fondazione -. Lunedì il mare è stato inclemente già a partire dalla notte, condizione allarmante per continuare a tenere Cohiba nella caletta. Abbiamo quindi deciso di lasciarla andare. La giornata di lunedì, con meno persone in mare, la mareggiata che inibiva qualsiasi tipo di traffico marittimo, erano condizioni ideali per garantire la sua sicurezza. L’abbiamo lasciata andare in mare abbassando le reti di recinzione".
 

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