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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Piano del lavoro 2020, la Cgil: "Massima attenzione sulle case popolari, sanità, legalità e turismo"

La Segreteria generale ha messo in luce i punti cardine su cui aprire tavoli e dove c'è al necessità di attivare interventi immediati

La CGIL di Rimini ha elaborato il Piano del Lavoro 2020 approvato dall'Assemblea Generale, un documento che concentra l'attenzione sull'emergenza abitativa per i cittadini in difficoltà economiche, la sanità, la sostenibilità ambientale. Il Piano è stato presentato con un incontro online mercoledì mattina e a cui hanno Isabella Pavolucci, Mirco Botteghi, Claudia Cicchetti, Ornella Giacomini, Francesca Lilla Parco, in rappresentanza della Segretaria generale della Cgil territoriale. Isabella Pavolucci ha evidenziato che "la fase storica che sta attraversando il Paese rende necessaria quella che il sindacato definisce una rivoluzione delle priorità, con una forte centralità della persona e dei suoi bisogni primari, del territorio e dell’ambiente. Tutto ciò significa progettare un nuovo modello di sviluppo che metta al centro la qualità delle produzioni, la rivalutazione dei beni comuni e pubblici, il risparmio di energia, la tutela dell’ambiente e il contrasto alle disuguaglianze. "Ed è quello che come Cgil ci prefiggiamo e che abbiamo cercato di tracciare nel Piano del Lavoro 2020. Guardiamo ad uno scenario futuro profondamente e necessariamente diverso dall’attuale, da costruirsi con il concorso di chi sarà disponibile a soluzioni innovative e coraggiose."

Il sindacato mette in luce che "L’attuale contesto socio-economico del Paese impone di assumere scelte utili a ridefinire uno scenario futuro profondamente diverso, considerando peraltro che gli effetti della pandemia, ad oggi, sono ancora non preventivabili sia per durata che per impatto. Le disuguaglianze sociali, economiche e nel lavoro stanno assumendo un peso dirompente e determinando un rischio per lo sviluppo futuro; si tratta quindi di un grande tema che coinvolge la vita di milioni di cittadini, generando paure, risentimenti, rabbia sociale e sfiducia nel domani. Occorre una proposta complessiva di rilancio per il Paese e per il territorio che, partendo dai nuovi bisogni, individui le priorità di investimento e sviluppo; interventi straordinari che mettano al centro il benessere della persona declinato in ogni ambito, a partire dalla tutela del lavoro e della salute. Si devono trovare soluzioni strutturali al tema del lavoro e della precarietà, che è, essa stessa, diventata strutturale e l’Osservatorio provinciale sull’economia e il lavoro (allegato al presente documento) lo dimostra ampiamente: nel 2019, sebbene il dato della disoccupazione sia calato rispetto al 2018, sono al contempo calati il tasso di attività, il tasso di occupazione nonché l’occupazione femminile ed infatti il tutto si traduce nell’aumento del tasso di inattività".

Prosegue Cgil: "Ad un trend occupazionale provinciale già negativo, si devono aggiungere, da una parte le conseguenze economiche della pandemia, che per le caratteristiche produttive del territorio (a forte vocazione turistica) sono e saranno molto più impattanti rispetto ad altre realtà e, dall’altra, vanno tenuti in considerazione i profondi cambiamenti del mondo del lavoro da tempo in atto, quali, ad esempio, digitalizzazione, transizione energetica, processi che dovranno essere governati al fine di tutelare la quantità e la qualità dell’occupazione. Siamo stati tutti seriamente impegnati nella drammatica battaglia per il contenimento della diffusione del virus; questa emergenza sanitaria ha comportato che milioni di lavoratori svolgessero e continuino a svolgere il loro lavoro da casa. Ma più che di smart working è più corretto parlare di lavoro da remoto in regime di emergenza; è quindi necessario contrattare regole e diritti per questa nuova forma di lavoro. Ci si prospetta l’occasione storica di riequilibrare in molti settori il confronto sull’organizzazione del lavoro; occorrono pertanto soluzioni innovative e coraggiose a partire dalla riduzione/rimodulazione dell’orario di lavoro e dalla necessità di stabilizzare i precari affinché gli effetti della crisi non si scarichino sulle spalle dei lavoratori e delle lavoratrici, tutte priorità che dovranno essere trattate nella contrattazione aziendale".

Sul tema della salute la Cgil sostiene che "deve diventare elemento strategico per la sostenibilità del territorio. E’ grave essere arrivati a tale convincimento “solo” per quanto sta avvenendo in questi mesi; la CGIL da anni denuncia disinvestimenti e l’insufficienza dei servizi sanitari e socio-sanitari nel Paese e conseguentemente anche nel territorio. E’ il momento di riequilibrare il Sistema e investire nei servizi di cura e assistenza nel territorio, correggendo le disuguaglianze e colmando le attuali carenze. Deve essere avviato un confronto complessivo con tutti gli attori coinvolti, per costruire un piano di rilancio della sanità pubblica della provincia, che punti all’integrazione socio-sanitaria di ospedali, territorio, tecnologie e personale sanitario. Un nuovo modello di sviluppo che metta al centro la qualità delle produzioni, la rivalutazione dei beni comuni e pubblici, il risparmio di energia e di materie prime, la tutela dell’ambiente e il contrasto alle disuguaglianze e ai divari territoriali, incentrato quindi su pilastri imprescindibili quali la salute, la conoscenza, l’ambiente e il valore del lavoro".

In merito al lavoro delle donne il sindacato ribadisce la volontà di perseguire e sostenere azioni mirate all’occupazione femminile con uno sguardo rivolto all’impoverimento generale sia sociale che economico e anche alla particolare condizione pensionistica delle donne. Vogliamo rivendicare un lavoro di qualità e nel contempo rimuovere le cause che non consentono alle donne di accedere ai posti apicali in tutti i settori. A tal proposito assumiamo nel Piano del Lavoro le Linee guida per le azioni e la contrattazione di genere aziendale e territoriale approvate dall’Assemblea Generale della CGIL di Rimini il 25 Ottobre 2019. Tutte le risorse pubbliche che stanno arrivando e arriveranno nella provincia, rappresentano una opportunità di profondo cambiamento. Abbiamo il dovere di investire con scelte lungimiranti che favoriscano il rilancio economico-produttivo nell’ottica della sostenibilità ambientale e della coesione sociale; vanno potenziate infrastrutture e servizi indispensabili attraverso una rigorosa selettività, con il vincolo della trasparenza e del rispetto delle regole e della legalità. La contrattazione sociale territoriale quindi mantenendo il suo carattere strategico deve nel contempo fare un salto di qualità. La capacità di individuare le risposte adeguate alle necessità del territorio produce effetti concreti esclusivamente attraverso il coinvolgimento, strutturale e in un’ottica di sistema, di tutti i soggetti, al fine di condividere quale visione, quali prospettive e, appunto, quali Scenari Futuri per la Provincia. Con l’Agenzia per lo Sviluppo Territoriale si potrebbe costruire uno “stock di progetti” ampiamente articolato, suscettibile di usi plurimi, in grado di utilizzare diverse energie intellettuali, a partire da quelle universitarie, che coinvolga tanti campi: salute, scuola, università, ricerca, riconversione ecologica, riqualificazione dei territori, nuova agricoltura, rigenerazione urbana, beni culturali, cura, tempo libero, innovazione sociale. Il territorio potrebbe avere l'occasione di costruire un luogo di confronto politico, in grado di progettare e orientare lo sviluppo.

La Cgil rivolge inoltre una particolare attenzione all'emergenza abitativa, Ornella Giacomini evidenzia che la necessità che ci siano più alloggi popolari a disposizione e alloggi con canone concordato. "Il 50% e oltre di uno stipendio medio va nel pagamento dell'affitto e questo ha portato a un progressivo impoverimento delle persone. Aumenta la richiesta di case popolare e sono circa 1600 domande. Inoltre, la maggior parte degli alloggi sono stato costruiti negli anni 60 e quindi non rispondono alle esigenze di efficenza energentica e antisimica. Servono nuove politiche abititive per un futuro più sostenibile ma anche per censire gli immobili sfitti o le seconde case, mettere in circolo questi immobili e incentivare nel caso la vendita". E ancora,"bisogna pensare di costruire quartiere vivibili con servizi e non quartieri dormitorio. Nuove costruzioni senza barriere e case popolari miste dove conviono più situazioni sociali. E' necessario costruire una cabina di regia per intercettare fondi statali e europei".

Invece, Mirco Botteghi ha puntato l'attenzione sul tema della rigenerazione urbana e sui beni confiscati alle mafie. "Il tema della legalità si collega a quello della sicurezza e rigenerazone urbana". Botteghi ha messo in luce i problemi legati all'evasione contirbutiva, all'alto tasso di part time e sul territorio anche all'alto numero di disoccupati e inoccupati e al reddito medio". Botteghi ha inoltre conidiviso la volontà di "mettere a disposizione del territorio strumenti concreti per far sì che le imprese superino la crisi. Nella nostra provincia c'è il più alto tasso di imprenditorialità a livello regionale con 100 imprese attive ogni mille abitanti". Luci puntate anche sul turismo: "Fondamentale che vengano innescate dai comuni politiche attive e va attivato un tavolo prefettizio su beni confiscati alle mafie. Al centro del dibattito anche settori dell'edilizia, degli appalti e del turismo, potenziando i sistemi ispettivi. Non possiamo rischiare che certi comportamenti illegali si mimetizzano, rivendichiamo massima su questi aspetti".

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