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Cronaca Riccione

Piano delle emergenze della protezione Civile approvato a Riccione

Il Consiglio comunale di Riccione ha approvato, nella seduta di giovedì, il Piano delle emergenze di Protezione civile

Il Consiglio comunale di Riccione ha approvato, nella seduta di giovedì, il Piano delle emergenze di Protezione civile. Il piano è stato predisposto dal Servizio comunale di protezione civile in collaborazione con i Servizi tecnici e l’apporto professionale del geologo Pietro Cucci, in qualità di consulente esterno. Il documento affronta diverse tipologie di emergenze: in primo luogo il rischio sismico, poi, con le stesse modalità di risposta, i rischi idrogeologici, da incendio, da incidente chimico-industriale legato al trasporto.

A partire dall’inquadramento territoriale, il piano prende dunque in esame i diversi scenari di emergenza, mettendoli in relazione con la viabilità cittadina, le aree utilizzabili come luoghi di smistamento merci e automezzi, le principali infrastrutture pubbliche da controllare e mettere in sicurezza, le reti di comunicazione utilizzabili in caso di calamità, il ripristino, il più rapido possibile, dei servizi essenziali. La catena di comando in caso di emergenza fa capo al Sindaco, individuato dalla legge come Autorità di protezione civile.

Il suo braccio operativo è il Centro operativo comunale, che a sua volta si coordina con il livello operativo provinciale e regionale. Sono inseriti nel Centro operativo comunale, coordinato dal responsabile del Servizio di protezione civile cittadina, i dirigenti dei settori tecnici e i responsabili dei settori vitali in caso di emergenza: polizia municipale, sanità e assistenza sociale, telecomunicazioni, volontari di protezione civile. Il piano passa poi ad individuare aree e parcheggi pubblici in grado di ospitare tendopoli e ripari d’emergenza, con l’indicazione di servizi igienici già esistenti, tendoni sportivi già installati, le forniture di acqua potabile, gli allacci e le cabine elettriche.

A cosa serve un piano per le emergenze

Chi fa cosa e come in caso di una emergenza di tipo C, in pratica una scossa tellurica di intensità di grado 5.5 (la stessa del sisma che ha colpito Emilia nel maggio 2012), con crolli e vittime? Chi si occupa della gestione logistica ed organizzativa? Quali sono le procedure che deve mettere in atto il sistema di Protezione Civile, quali sono le norme comportamentali per i cittadini? Il Piano risponde a tutte queste domande.

Il terremoto è un nemico subdolo, che non si preannuncia. Il compito di una Amministrazione comunale, oltre a dettare regole di costruzione antisismica degli edifici in base alla classificazione di rischio e a mettere in sicurezza gli edifici di proprietà comunale, è quello gestire le fasi dell’emergenza cittadina (Legge 100/2012).

La gestione dell’emergenza è demandata ad una filiera di comando della quale fa parte il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, l’Agenzia Regionale, la Prefettura e in particolare, per gli eventi che coinvolgono il livello comunale, l’autorità competente è il Sindaco che agisce attraverso il Presidio Operativo Comunale ed il Centro Operativo Comunale (COC) di gestione dell’emergenza, Coordinato dal Responsabile del Servizio Comunale di Protezione Civile.

Il Centro Operativo Comunale COC, è composto, oltre dal Coordinatore Responsabile, dai referenti di dieci diverse funzioni gestionali: tecnico- scientifica, sanitaria, gestione del volontariato, materiali e mezzi, servizi essenziali, censimento danni, viabilità, telecomunicazioni, assistenza alla popolazione e amministrazione.

Il Piano prevede poi una logistica improntata su sette aree di accoglienza della popolazione (nei viali Forlimpopoli, Moncalieri, Bergamo, Arezzo, Puglia, Brunate, dell’artigianato), sette aree di attesa all’aperto (nei viali Romagna, Casale, Bergamo, Berlinguer,Ionio, Valtellina, Novafeltria), quattro strutture di accoglienza al coperto (Scuola Annika Brandi di via 4 novembre, Scuola media via Ionio, Palazzetto dello Sport PlayHall, Scuola Elementare di viale Bergamo a San Lorenzo), un’area di ammassamento in via Berlinguer dove confluiscono i soccorritori esterni ed una sede operativa di COC al Centro Jimmy Monaco. In particolare le sette aree di accoglienza sono progettate per ospitare circa 2.000 sfollati (le dimensioni dell’emergenza previste dal piano) con tende, Segreteria del Campo, Presidio medico ed infermieristico, servizio di mensa e alloggi per soccorritori. Le aree di attesa, tutte previste in zona non assoggettabile al fenomeno di liquefazione, e quindi in sicurezza a monte della ferrovia, sono luoghi dove la popolazione confluisce nell’immediato post evento e dove i soccorritori si recano per dare le prime informazioni e disposizioni. Le aree al coperto presso le strutture comunali con caratteristiche antisismiche e dotate di brandine e servizi sono in grado di ospitare 700 sfollati per brevi periodi, evitando l’addiaccio in attesa di diversa destinazione.

Fondamentale una cultura diffusa della prevenzione e delle emergenze

Nella parte che riguarda le norme di comportamento della popolazione il Piano indica le procedure e gli accorgimenti da tenere prima durante e dopo l’evento dove una parte rilevante la fa una cultura e l’educazione alla sicurezza, che deve pervadere la società e le famiglie. Il Piano delle emergenze sarà comunicato adeguatamente alla cittadinanza e alla popolazione scolastica e sarà anche oggetto di una esercitazione che metterà alla prova l’intero sistema e l’intera cittadinanza nella prossima primavera, quando sarà simulato un sisma di potenza devastante.

“Il piano delle emergenze è un atto doveroso e di grande responsabilità – spiega il Sindaco Massimo Pironi – tanto più per una città turistica come la nostra, che in estate aggiunge ai suoi abitanti diverse migliaia di ospiti. Con questo piano offriamo una maggior sicurezza anche a chi ci sceglie come località di vacanza. L’obiettivo è quello di mantenere sempre in efficienza una buona organizzazione di protezione civile, anche se, ovviamente, ci auguriamo di non doverla usare mai. L’approvazione del Piano delle emergenze, inoltre, ci consente di poter entrare nei riparti delle risorse regionali e nazionali per l’adeguamento al rischio sismico degli edifici pubblici e scolastici. Non è un caso infatti che l’Amministrazione, dopo aver rimesso a norma la Scuola di via Ionio, ha recentemente approvato il progetto preliminare per l’adeguamento sismico fino al 60 per cento del rischio della Scuola Media di via Alghero. L’avere un Piano aggiornato delle emergenze, il primo della provincia, ci mette nelle condizioni di consentire anche ai privati cittadini di accedere ai contributi statali previsti dalla legge per l’adeguamento strutturale delle abitazioni al rischio sismico”.

Il Piano delle emergenze verrà presentato all’Assessore regionale alla difesa del suolo Paola Gazzolo il prossimo 28 febbrario. In quell’occasione, l’Assessore Gazzolo visiterà anche la nuova sede dell’Associazione di protezione civile di Riccione “Arcione”, che il piano individua come sala operativa in caso di emergenza.

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