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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Riccione / Viale Tizzana

Picchia e accoltella la madre adottiva sulla sedia a rotelle: poi finge di dormire

I Carabinieri di Riccione hanno arrestato con l'accusa di maltrattamenti in famiglia R.S., 23enne brasiliano ma di cittadinanza italiana in quanto adottato, studente e vecchia conoscenza delle forze dell'ordine

I Carabinieri di Riccione hanno arrestato con l'accusa di maltrattamenti in famiglia R.S., 23enne brasiliano ma di cittadinanza italiana in quanto adottato, studente e vecchia conoscenza delle forze dell'ordine. I militari sono giunti presso l’abitazione della famiglia in via Tizzana di Riccione alle prime luci dell’alba in quanto il padre adottivo aveva denunciato al 112 il comportamento violento del figlio che aveva distrutto alcuni mobili e tentato di accoltellare la madre adottiva.

MADRE SULLA SEDIA A ROTELLE - Prontamente si sono portate sul posto due pattuglie dei Carabinieri. I militari sono entrati nell’appartamento e hanno trovato la madre con evidenti ematomi al volto e ferita leggermente ad un braccio mentre il ragazzo fingeva di dormire in camera da letto con addosso, celati, 3 coltelli da cucina. I militari hanno chiamato immediatamente un’ambulanza per il trasporto della donna in ospedale: la donna, infatti, è costretta su una sedia a rotelle a causa degli arti inferiori ingessati per un precedente infortunio accidentale, mentre il ragazzo è stato tradotto presso gli uffici della caserma.

VIOLENZA CONTINUA - La successiva attività d’indagine ha permesso di accertare che il ragazzo, studente dell’ultimo anno di giurisprudenza a Bologna, lamentando un generale stato di insofferenza per la vita, era solito malmenare i genitori e, in particolare la madre, senza alcun motivo. La madre, infatti, che fortunatamente in questo caso è stata dimessa con 7 giorni di prognosi, già in passato aveva subito atti di violenza e, in un caso, le percosse le avevano provocato addirittura la frattura di una scapola. Dato che la donna non aveva mai sporto denuncia, i Carabinieri hanno dovuto ricostruire l’abitualità del comportamento del figlio tramite la raccolta di informazioni da parte di colleghi di lavoro (che confermavano il fatto che la donna a volte si presentava in ufficio con ematomi al volto) e del medico curante. Infine, avuto un quadro completo, i militari hanno dichiarato il ragazzo violento in stato di arresto per il reato di maltrattamenti in famiglia.

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