Pluriomicida massacrato in carcere pronto a chiedere i danni allo Stato
Dritan Demiraj, condannato in primo grado per il duplice omicidio, ridotto in stato semivegetale dopo l'aggressione
L'avvocato di Dritan Demiraj, l'albanese condannato in primo grado all'ergastolo per il duplice omicidio di Silvio Mannina e Lidia Nusdorfi, pronto a chiedere i danni allo Stato italiano per il pestaggio dell'assassino avvenuto in carcere da parte di un altro detenuto. Il 31enne, dopo l'aggressione avvenuta nella Casa Circondariale di Parma, era rimasto in stato semi-vegetativo tanto da non ricordare più nulla e, per effetto della Legge Orlando, ha potuto beneficiare della scarcerazione e di non dover affrontare il giudizio di Appello. Il suo avvocato ha sottolineato che l'aggressore di Demiraj non doveva trovarsi in quella zona del carcere e che il pestaggio è stato prolungato: potrebbero dunque esserci omissioni della vigilanza, che permetterebbero al pluriomicida di ottenere il risarcimento, non ancora quantificato, ma viste le lesioni e i danni subiti, si parla di cifre molto consistenti. Nel contempo Demiraj tornerà con la sua famiglia in Albania, ora che è un uomo libero in seguito ad emanazione di sentenza di non luogo a procedere poiché il condannato è in una situazione di salute irreversibile.