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Cronaca Riccione

Un polmone verde per compensare lo smog dell'A14, sorge un nuovo bosco con 500 piante

L’assessore Andruccioli: “Insieme a Geat costruiremo un patrimonio importante del quale potranno beneficiare soprattutto le nuove generazioni”

Una piccola foresta, un nuovo polmone verde sulla collina di Riccione. Sorgerà nell’ex area Palazzetti che costeggia viale Trebaci a fianco del Parco delle Rose grazie a un progetto di riforestazione necessario a compensare l’impatto ambientale prodotto dall’incremento di traffico generato dalla realizzazione della terza corsia dell’autostrada A14. Per conto del Comune di Riccione sarà Geat a realizzare l’opera - che avrà un costo massimo previsto di circa 50 mila euro - attraverso un finanziamento di ministero dell’Ambiente, Società autostrade e Regione Emilia Romagna. “Il progetto ha una durata complessiva di 12 anni - argomenta l’assessore all’Ambiente Christian Andruccioli -, al termine del quale Riccione avrà un nuovo polmone verde: un patrimonio importante del quale potranno beneficiare soprattutto le nuove generazioni”.

Oltre 500 piante per creare il bosco

“Andremo a piantare le essenze arboree autoctone consigliate dalla Regione Emilia Romagna”, spiega il presidente di Geat Fabio Galli. Complessivamente verranno messe a dimora oltre 560 piante tra querce, aceri campestri, frassini, pioppi bianchi e ligustri. Le essenze arboree arriveranno sulla collina dopo avere raggiunto un’altezza tra il metro e il metro e mezzo. “Saranno piantate a poca distanza l’una dall’altra proprio per creare una sorta di foresta, al fine di migliorare i benefici che potranno garantire all’ambiente”. Le prime operazioni riguarderanno la bonifica dell’area con gli sfalci delle erbacce e la lavorazione del terreno.

La cura delle nuove piante

Il personale di Geat nei primi anni si dovrà occupare della cura delle piante, compresa l'innaffiatura e il taglio dell'erba tra una pianta e l’altra. Poi, dopo dodici anni di presa in carico da parte dell’uomo, il nuovo bosco avrà raggiunto un livello di maturazione tale da risultare autonomo. “Questo intervento è un primo tassello della riforestazione del nostro territorio - aggiunge Andruccioli -, necessario per l’assorbimento di carbonio in linea con gli obiettivi del piano nazionale di riduzione del gas serra in adempimento al protocollo di Kyoto”.

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