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Cronaca Marina Centro

Il postino e l'amore per Fellini: "Quando consegno le lettere mi sembra di entrare nei suoi mille universi"

La storia di Oreste, il postino che ogni giorno provvede alla consegna tra le 26 vie e una piazza dedicate al grande regista nella zona Marina Centro

A Rimini tutto parla di Fellini, di sua moglie Giulietta Masina e dei suoi film, documentari e sceneggiature: Oltre l’aeroporto sono ben 26 vie e una piazza dedicate al grande regista nella zona Marina Centro. Girando per la città, tutto ricorda il grande genio del cinema italiano. In qualsiasi città o paese la toponomastica non è spesso considerata ma in realtà esprime il genius loci in modo straordinario. Tra i cineasti italiani più ricordati nella toponomastica, il Maestro Fellini raccoglie 75 dediche, ed è secondo solo a Totò.

A ricordarci tutto questo è Oreste Febei, 28 anni e sei anni in Poste Italiane con il ruolo di postino presso il Centro di Distribuzione di Rimini sud, uno dei tre centri di Poste Italiane in provincia. Oreste, riminese, ogni giorno con il suo MyMoover, uno dei 138 mezzi a disposizione per le strade di Rimini di cui 47 del tutto green, consegna corrispondenza e pacchi tra il Borgo di San Giuliano e la zona della Marina Centro e ogni giorno il suo lavoro e il suo sguardo lo portano ad immergersi in questo percorso felliniano. Nel 2020, al grande Maestro è stato dedicato anche un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “le Eccellenze italiane dello spettacolo” in occasione del centenario della nascita. La vignetta riproduce un autoritratto di Federico Fellini dal “Libro dei sogni”, un diario che il regista tenne dagli anni Sessanta fino al 1990 in cui ha annotato i suoi sogni sotto forma di disegni, un viaggio nella sua sconfinata creatività.

Oreste, cosa significa oggi percorrere a Rimini strade intitolate a Federico Fellini o a uno dei suoi capolavori da un giovane come te e con il tuo ruolo?

"Consegno la posta da anni passando per queste strade, vedere i nomi di queste vie è sempre una grande emozione. Per me, cresciuto con i racconti dei miei genitori, è un po’ come entrare nei mille universi creati da Fellini. Sono molto più di classici cinematografici e pellicole cult. Le storie narrate nei suoi film sono storie che raccontano l’Italia e gli italiani di un’altra epoca. Quando a Rimini decisero di dedicare una parte della toponomastica a Fellini era il 2008, io ero un adolescente e non conoscevo la sua arte ma amavo il cinema. Non avrei mai immaginato che un giorno il mio lavoro mi avrebbe portato quotidianamente su queste vie".

Il suo lavoro la porta a incontrare molte persone. Che impressione si son fatti i riminesi di questo aspetto della toponomastica della città?

"È risaputo che non c’è un angolo di mondo che non conosca e apprezzi Federico Fellini, ma per noi è una vicinanza ancora più sentita. Qui a Rimini sembrano abbastanza felici dell’iniziativa anche se, se ne parlava di più qualche anno fa, perché è una forma di riconoscimento per un genio indiscusso, figlio della nostra città. E poi riporta a quel fascino di un tempo andato, al quale molti abitanti guardano ancora con una nota di nostalgia e romanticismo".

Le hanno raccontato qualche aneddoto particolare?

"La signora di una palazzina mi ha parlato di come questo progetto sia stato notato anche dai suoi nipotini, che ora sono curiosi di scoprire per la prima volta con lei le pellicole di Fellini. Era entusiasta di poter condividere con loro un pezzo di storia italiana. Il signor Angelo mi ha parlato con gli occhi lucidi del suo amore per Fellini e della sua gioia di abitare così vicino a una via intitolata ad uno dei film del Maestro".

Il genio di Fellini, conosciuto e ammirato anche fuori dai nostri confini, ha raccontato l’Italia del secolo scorso al mondo intero. Le è mai capitato di trovarsi a dialogare con dei turisti?

"Mi è capitato spesso di parlare con turisti, mi piace aiutarli a indirizzarsi verso questo percorso, possiamo dire di Amarcord. Con la maggior parte dei turisti italiani trovo una certa affinità, un po’ come me, rivedono l’Italia dei genitori e dei nonni. Anche per loro è un tuffo in un mondo parallelo, eternamente immortalato nei capolavori del regista»".

Invece come reagiscono i turisti stranieri nel trovarsi proprio a camminare su quelle vie?

"Mi è capitato spesso di parlare con turisti provenienti da tutto il mondo, il che è un ottimo esercizio per il mio inglese un po’ traballante. Il cinema è una forma d’arte e intrattenimento che all’estero è molto più apprezzata. Per loro è un’esperienza eccezionale trovarsi in una città così bella ripercorrendo i passi di un grande artista come Fellini. Spesso li ho guidati io stessi alla scoperta di queste vie, dove poi riconoscono anche loro i titoli dei film e dei personaggi che li hanno incarnati. Si fanno fotografare sotto i nomi delle vie. Dev’essere un’esperienza incredibile, forse anche più rispetto a chi qui ci vive da sempre. Molti mi parlano della vacanza in Italia come di un’esperienza unica e irripetibile. Ma ritrovarsi non solo in Italia, ma in quell’Italia dei film, dell’immaginazione, rende tutto ancora più magico e ad appassionarmi del mio lavoro di portalettere è anche questo".

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