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Cronaca Riccione

Manette ai predoni degli appartamenti, recuperata refurtiva per oltre 100mila euro

L'operazione "Burglary" dei carabinieri di Riccione ha permesso di arrestare una banda di albanesi che era in grado di mettere a segno oltre 30 furti a settimana. Le abitazioni depredate erano in provincia di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna

Nella notte tra sabato e domenica i carabinieri di Riccione hanno arrestato una banda di 4 albanesi, residenti nel ravennate, autori di una serie di furti negli appartamenti di mezza Romagna. La banda, in grado di mettere a segno anche 7 colpi in una sola serata, era da tempo che imperversava nelle provincie di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna oltre ad alcuni furti commessi nella Repubblica di San Marino. E' stato proprio un colpo a San Marino, alla fine di ottobre, a mettere i carabinieri sulle tracce dei malviventi. In quella occasione, un'Audi aveva forzato un posto di blocco della gendarmeria e i ladri, dopo aver abbandonato il mezzo, erano scappati nelle campagne a ridosso del confine di Stato. L'auto, poi recuperata in Italia, era risultata rubata e i carabinieri, al suo interno, scoprirono la carta d'identità di un albanese residente a Ravenna dando così il via alle indagini. Nella serata del 9 novembre, poi, un'altra auto rubata aveva forzato un posto di blocco dei carabinieri nei pressi del casello autostradale di Riccione. Anche in questa occasione, i malviventi erano fuggiti per i campo e, dopo un'ora, era stato fermato un cittadino albanese che, benché non tratto in arresto in quanto non ricollegabile apparentemente agli eventi, non essendo in grado di giustificare la sua presenza nella zona era stato messo sotto indagine. Questa vicenda ha permesso ai carabinieri di iniziare a collegare vari fatti analoghi che si sono verificati nel riminese e di capire che numerosi furti in appartamento potevano essere ricondotti alla stessa banda.

Operazione "Burglary": manette ai topi d'appartamento

E' stato così ricostruito il modus operandi degli albanesi, residenti a Ravenna, che si muovevano principalmente su auto rubate per commettere i colpi per poi abbandonarle in vari parcheggi e salire su mezzi "puliti" per ritornare alla loro base. Gli inquirenti dell'Arma, dopo aver scoperto il covo, hanno iniziato un lungo lavoro di osservazione e pedinamento scoprendo che, tutti i pomeriggi, verso le 16.30 i componenti del gruppo si incontravano in uno dei parcheggi nella periferia ovest di Ravenna cambiando di volta in volta quartiere. Da qui salivano a bordo di un'altra auto con targa straniera per poi raggiungere un altro veicolo, poi scoperto essere solitamente precedentemente rubato, generalmente celato in una delle tante frazioni delle campagne tra Ravenna e Cervia. Nel pomeriggio di sabato 7 dicembre, i carabinieri hanno fatto scattare il blitz che ha permesso di arrestare i 4 albanesi. Le perquisizioni personali e domiciliari hanno permesso di ritrovare un'ingente quantità di refurtiva, stimata attorno ai 100mila euro, composta da monili in oro, orologi di lusso, impianti stereo, cellulari e telecamere di ultima generazione, materiale di vestiario griffati, profumi, piccoli lingotti in argento e contanti di varie valute. Parte della refurtiva è già stata restituita ai legittimi proprietari mentre, per quella di cui non è stato possibile risalire alla provenienza, sono state fatte delle foto e messe su internet a un indirizzo dedicato (attivo dalle 19 di lunedì 9 dicembre) raggiungibile da questo link. Chiunque riconoscesse come propria la refurtiva, può contattare la caserma dei carabinieri di Riccione.

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