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Cronaca

Presunte molestie all'Adunata, niente piazza per Non una di meno. "In Comune non risultano richieste"

Le attiviste attaccano l'amministrazione: "Si vuole creare un clima omertoso per mettere a tacere la voce delle donne che hanno subìto molestie e violenze durante l’adunata"

Niente piazza della Francesca da Rimini per l’associazione Non una di meno, che aveva annunciato di voler organizzare per il prossimo giovedì (19 maggio) un’assemblea pubblica a seguito delle presunte molestie alle donne durante l’Adunata Nazionale degli Alpini. In un lungo comunicato le associazioni Non una di meno, Pride Off e Casa Madiba dicono che  “il Sindaco di Rimini chiude i suoi spazi a chi abita la città e soprattutto alle donne che si riuniscono per dire no alla violenza patriarcale. Si vuole creare un clima omertoso per mettere a tacere la voce delle donne che hanno subìto molestie e violenze durante l’adunata continuando a minimizzare”.

Immediata la presa di posizione dell’amministrazione che conferma come l’utilizzo della piazza non è stato autorizzato, ma per un motivo ben preciso: “Agli uffici comunali, a tutt’oggi, non è giunta alcuna richiesta dalle associazioni circa l’utilizzo di piazza Francesca da Rimini per il tardo pomeriggio e la sera di giovedì 19 maggio. Nella stessa fascia oraria era già stata organizzata e precedentemente annunciata anche ai media locali la festa per la riapertura del chiosco, assegnato con evidenza pubblica, accanto a Castel Sismondo”.

“Con questa sintetica precisazione tecnica, si ritiene aver dato un piccolo ma utile contributo a rimarcare la differenza che corre tra la realtà dei fatti (di legge, amministrativi, cronologici) e una puerile e, seppur a fin di bene, strumentalizzazione" termina la nota dell’amministrazione.

In un lungo messaggio Non una di meno Rimini ribadisce che “mentre sul territorio nazionale dopo i fatti di Rimini, si diffonde e amplia il dibattito sulla violenza di genere, l'amministrazione comunale sembra non voler riconoscere la gravità di quanto accaduto durante l'adunata né la portata politica del dibattito che si è creato sul tema della violenza patriarcale”. E ancora: “A fronte di messaggi solidali e interrogazioni parlamentari, l'amministrazione Comunale di Rimini si è trincerata dietro comunicati ambigui che fanno il verso alle parole degli imprenditori locali, rifiutando il dialogo e continuando a stigmatizzare le donne che hanno subìto violenza e reso visibile quanto avvenuto durante l’adunata”.

Al momento all’amministrazione comunale risulta depositata una sola denuncia. Ma Non una di meno sottolinea i numeri raccolti, contenuti in un dossier consegnato al sindaco. “Questo clima non aiuta di certo le parti lese nel percorso di presa di consapevolezza della violenza subìta e di eventuale denuncia alle autorità, cosa che ad oggi sembra ancora l'unica risposta paventata dalle istituzioni per dare credito alle violenze avvenute. Noi sappiamo benissimo che non è così, e le 500 segnalazioni e gli oltre 170 racconti dettagliati ricevuti stanno qui a dimostrarcelo”.

E infine: “Invece di confermare la propria partecipazione, l'amministrazione comunale decide di organizzare un incontro sul tema del femminicidio e la violenza di genere il giorno prima dell'assemblea pubblica che abbiamo promosso, per poi comunicare tramite la Questura, nella tarda giornata di ieri, che il Comune ha negato lo spazio nel quale avevamo previsto il nostro. Ci vediamo giovedì, alle ore 18, in luogo ancora da definirsi”.

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