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Cronaca

Presunte molestie durante l'Adunata, c'è una prima denuncia. Le attiviste: "Le segnalazioni salgono a 160"

Dopo le segnalazioni sulla rete, arriva la prima denuncia. Intanto le attiviste di “Non una di meno Rimini” proseguono nelle loro segnalazioni

Dopo le segnalazioni sulla rete, arriva la prima denuncia. Nel pomeriggio di martedì (10 maggio) una 26enne, accompagnata dal suo avvocato, si è presentata alla stazione dei Carabinieri di via Destra del Porto per sporgere denuncia contro ignoti a seguito di molestie che avrebbe subito durante l’Adunata degli Alpini. La giovane avrebbe riferito di essere stata afferrata a un braccio e ricoperta di insulti e frasi a sfondo sessuale da tre individui vestiti da Alpini. Il reato denunciato è molestie.

Intanto le attiviste di “Non una di meno Rimini”, proseguono nelle loro segnalazioni. “Sono oltre 160 le segnalazioni che ci sono arrivate di molestie e catcalling da parte di alpini ai danni di donne e soggettività lgbtqia+ di ogni età, ancor più pesanti quelle subite sul luogo di lavoro da chi non può rispondere a tono o sottrarsi a questa violenza – scrivono in una nota -. Come dal miglior copione della violenza patriarcale, ai commenti sessisti seguono quelli razzisti con vari inviti a persone nere e razzializzate a “tornare a casa loro”, senza contare che queste persone sono già a casa propria, sono cittadini di Rimini mentre gli invasori a ben guardare sono dei pennuti militari”.

E tra le righe sottolineano: “Come Non Una di Meno Rimini daremo supporto a chiunque voglia denunciare le molestie subite. Alcune donne hanno infatti deciso di denunciare e ci hanno contattato per chiedere il nostro supporto che non tarderà ad arrivare. Ci stiamo attivando proprio in queste ore per presentare le denunce tramite i nostri avvocati di fiducia e per accompagnare in questura chiunque ne faccia richiesta. Chiediamo che queste adunate non si ripetano mai più in nessuna città”.

Dibattito

Sul tema si è alimentato un forte dibattito, che ha visto l’intervento durante le scorse ore anche del ministro della Difesa Lorenzo Guerini che era stato presente durante i giorni dell’Adunata: "I comportamenti raccontati da alcune donne sono gravissimi. Episodi che certamente andranno accertati dagli organi competenti, ma che non possono e non devono essere sottovalutati". Dall’Ana invece era giunta la posizione di non generalizzare, sottolineano i principi che hanno da sempre sorretto l’associazione: "L’Associazione Nazionale Alpini, per quello che le penne nere sono e rappresentano, ritiene ingeneroso e ingiustificato veicolare un messaggio che associa la figura dell’alpino a quegli episodi di maleducazione. Gli alpini in congedo sono quelli che hanno scritto e continuano a scrivere pagine intense di sacrificio, amore e solidarietà, come testimoniano ad esempio i 5,4 milioni di ore di lavoro volontario prestate in un anno durante l’emergenza Covid".

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