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Cronaca

L'abbraccio di Rimini alle persone Lgbtiq. Il consiglio approva l'atto: "Siamo città della Libertà"

L'ordine del giorno invita sindaco e giunta a dichiarare Rimini Città di Libertà per le persone Lgbtiq, con un intento e un significato allargati alla persona che va rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto

Rimini è una città Lgbtiq. Durante l'ultimo consiglio comunale, di giovedì sera (28 luglio) è stato approvato l'ordine del giorno Rimini "Città di libertà per le persone Lgbtiq". L'approvazione avviene proprio nella settimana che porterà alla grande parata del Rimini Summer Pride, in programma sul lungomare sabato (30 luglio) con attesi oltre 10 mila partecipanti. "Quello approvato dal Consiglio Comunale di Rimini, su proposta condivisa dei presidenti dei gruppi consiliari di maggioranza, è un punto di partenza. L'incipit di un lavoro, ancora lungo e complesso, che ha come traguardo la costruzione della Rimini Terra Libera e Casa di tutte e tutti" spiegano i consiglieri comunali Marco Tonti, Matteo Petrucci, Andrea Bellucci e Luca Pasini.

"L'ordine del giorno sul quale abbiamo messo la nostra firma invita sindaco e giunta a dichiarare Rimini Città di Libertà per le persone Lgbtiq, con un intento e un significato allargati alla persona che va rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto, con la cura di evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione - aggiungono i consiglieri -. È il concetto più alto di solidarietà e di comunità, il progetto di una città che si realizza intorno alla libertà sostanziale. Il concetto di libertà sostanziale corrisponde a quello di pieno sviluppo della persona umana di cui all’articolo 3 della Costituzione italiana, e ci invita a misurare e contrastare le molteplici disuguaglianze e discriminazioni".

La dichiarazione di Rimini come "Città di Libertà per le persone Lgbtiq" trae i suoi riferimenti normativi dalla legislazione europea, dalla Costituzione Italiana, dalla Dichiarazione dei Diritti dell'uomo. Con questo ordine del giorno Rimini si definisce Città della Libertà. "È innegabile ed evidente che tra le discriminazioni che possono impedire a molte persone, concittadine e concittadini, turiste e turisti, che visitano e vivono la nostra città, il pieno sviluppo della propria personalità vi sia anche quell'insieme di stereotipi, pregiudizi, norme non scritte su cosa certe persone o gruppi di persone possono o non possono fare e perfino limitazioni e minacce fisiche e verbali, se non vere e proprie aggressioni, nei confronti delle persone appartenenti alla comunità Lgbtiq, che limitano la loro libertà e la loro capacità di essere pienamente incluse".

I consiglieri concludono: "E' un punto di partenza, questo ordine del giorno. E soprattutto l'avvio di un lavoro che per essere veramente al servizio del diritto alla comunità riminese ad essere libera nell'accezione più alta del termine ha bisogno di atti, progetti, interventi e non di sole parole. Per questo l'impegno che come Comune di Rimini abbiamo chiesto di assumere è quello di impegnarsi a favore di politiche pubbliche volte a tutelare i diritti delle persone Lgbtqi, da un lato, e a denunciare esplicitamente i meccanismi di discriminazione, dall’altro. È un impegno che Rimini, da oggi, prende con sé stessa e con la comunità a riconoscersi nel valore della dignità, dell'umanità, della libertà".

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