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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Processo Carim: il perito conferma la non correttezza di bilancio 2009 e semestrale 2010

Il Codacons ha deciso di attivare ancora prima della conclusione del giudizio penale pendente, un'azione collettiva destinata a tutti gli azionisti

Mercoledì pomeriggio è stata depositata la perizia redatta dai consulenti nominati dal Tribunale Penale di Rimini, dalla quale si evince che anche dando una interpretazione dei principi contabili in base ai quali devono essere redatti i bilanci degli Istituti di credito, sulla base del principio del “favor rei”, ovvero interpretando a favore della banca situazioni contabili dubbie, resta pur sempre un discostamento tra quanto contabilizzato nel bilancio del dicembre 2009 e quanto contabilizzato nel bilancio-relazione al 30/06/2010, rispettivamente pari a circa 19 milioni di euro per il bilancio e di 6 milioni di euro per la relazione semestrale. Tali discostamenti al di la degli effetti che gli stessi potranno determinare all'interno del procedimento penale pendente, danno la prova che su una valutazione di sole 11 posizioni di bilancio su 70.000 sussiste una, quantomeno errata, contabilizzazione che ha determinato da un lato l'individuazione di un prezzo delle azioni in eccesso rispetto a quello effettivo, tenuto conto che Banca d'Italia tramite i propri ispettori ha contestato non solo le 11 posizioni verificate dai consulenti del Tribunale, ma circa 100 posizioni anomale nel bilancio e nella successiva semestrale, ben si comprende come da un lato il prezzo pagato dagli azionisti era decisamente più alto di quello a cui le azioni avrebbero dovuto essere vendute, e dall'altro il fatto che all'atto dell'acquisto è stato violato il diritto dei risparmiatori ad una informativa corretta dello Stato Patrimoniale e di Bilancio di Carim Spa.

Sulla base di tali presupposti e della presa d'atto del CDA succeduto al termine della gestione commissariale, che ha individuato importanti svalutazioni da apportare al bilancio anche in virtù di quanto dichiarato nel verbale del CDA di CARIM Spa del 28/04/2015, dove si evidenzia che l'errata classificazione dei crediti ha comportato nuove ed ulteriori posizioni critiche presentanti le stesse caretteristiche censurate dagli ispettori di Banca d'Italia, che i commissari non avevano potuto cogliere in quanto calssificate in bonis, ben si intuisce la buona possibilità di ottenere la risoluzione del contratto di acquisto delle azioni della CARIM o quantomeno, il riconoscimento da parte dell'Autorità Giudiziaria Civile del ditritto al risarcimento del danno subito pari alla differenza tra l'attuale valore delle azioni e l'importo corrisposto al momento dell'acquisto. Stante quanto sopra il CODACONS ha deciso di attivare ancora prima della conclusione del giudizio penale pendente, un'azione collettiva destinata a tutti gli azionisti di Carim Spa ed a tal fine indirà nella prima decade di dicembre una assemblea degli azionisti per iniziare la raccolta dei mandati volti a dar vita all'azione civile collettiva che già nel corso delle asemblee tenutesi nei mesi scorsi era stata preannunciata dai legali del CODACONS come normale sviluppo dell'esito della CTU del procedimento penale pendente.

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