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Cronaca

Il professore contrario al Green pass al 7° giorno di digiuno: "Il Governo mi ascolti o morirò di fame"

Diego Zannoli ha perso quasi sei chili: "Temo un malore ma io non ho scadenza, vado avanti a oltranza per una battaglia che riguarda tutti"

“Io non ho scadenza, vado avanti a oltranza. Mi devono ascoltare”. L’insegnante Diego Zannoli, 36 anni, di Rimini, entra nel settimo giorno di sciopero della fame. Digiuno completo, non tocca cibo e beve solamente acqua naturale. Ha paura di poter accusare un malore? “In parte la paura comincia ad esserci, ma prevale in me il desiderio di proseguire verso una battaglia che riguarda tutti i cittadini”, è la posizione del professore che dallo scorso settembre è stato sospeso dalla scuola, perché contrario alle politiche attuate dal Governo e alla necessità di dover esibire il Green pass per svolgere il suo mestiere.

Dopo un nuovo presidio, l’ultimo nelle scorse ore davanti alla Prefettura, l’insegnante martedì (17 gennaio) intende recarsi per fare sentire le sue ragioni al cospetto della giunta comunale di Rimini. C’è chi lo sostiene e chi non lo apprezza e prende le distanze. E secondo il professore, che da inizio del digiuno ha ormai perso quasi sei chili, è proprio questo il problema di fondo: “Il problema è che queste imposizioni hanno finito per creare delle divisioni, tra parenti, amici e colleghi, è questo che contesto. In questo momento siamo una Repubblica che non sa accogliere le diversità e a mio parere è un campanello d’allarme”.

Le condizioni di salute sono per il momento buone. “Anche se inizio a sentirmi debole e stanco – svela Zannoli -, quando mi alzo dal letto a volte sento dei giramenti di testa. Sto facendo tutto più lentamente rispetto alla normalità”. Zannoli rivela anche che la perdita di lavoro sta comportando delle difficoltà economiche “anche se faccio una vita semplice e degli amici mi hanno donato dei vestiti". E aggiunge: "Ma non è questo il punto. In questo momento non mi riconosco nell’Italia, mi aspetto una Repubblica dove ognuno può fare le proprie scelte. I nostri nonni hanno combattuto per questo”.

Lo sciopero della fame andrà avanti ad oltranza. “Sono proprio curioso di vedere se lasceranno un 36enne morire di fame. A questo punto mi aspetto un intervento del Governo, prego e digiuno per la pace”.

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