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Cronaca

Piedi bus con 36 linee e trasporti integrati tpl/scuolabus, la mobilità scolastica presa d'esempio dall'Anci

Un investimento strutturale e di prospettiva, per cui sono previsti investimenti di quasi un milione all’anno, per i prossimi 9 anni

Il modello innovativo della mobilità scolastica riminese è stato scelto da Anci come esempio locale di riferimento per il suo convegno nazionale “La mobilità scolastica nelle aree urbane, un’occasione di innovazione dei servizi di mobilità” alla presenza, tra gli altri, del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. A presentare il modello riminese è stata invitata la vicesindaca e assessora alle politiche educative del Comune di Rimini, Chiara Bellini. Quello riminese è un sistema integrato che unisce trasporto pubblico locale, scuolabus e progetti alternativi tra cui, il più noto, è il piedi bus. Un investimento strutturale e di prospettiva, per cui sono previsti investimenti di quasi un milione all’anno, per i prossimi 9 anni. 36 sono le linee attivate, 1.350 gli alunni accompagnati. Linee per cui sono previsti accompagnatori e vigilanza, con relativa formazione specifica. Non solo, il Comune di Rimini ha predisposto anche un trasporto speciale per alunni disabili gravi (circa 50), grazie ad un investimento di 206 mila euro annui, attraverso un bando distrettuale.  

“Sostenibilità, inclusione, sicurezza, formazione, sono alcuni dei punti di forza – ha spiegato Chiara Bellini, vicesindaca del Comune di Rimini – dei percorsi casa/scuola riminesi. Un buon servizio nasce da un buon appalto e Anci ha ravvisato in quello riminese un buon riferimento anche per gli altri territori. Per questo è con piacere che ho citato e ringraziato, davanti al ministro Bianchi, i nostri uffici di via Ducale, e quelli dell’assessorato alla mobilità della mia collega Roberta Frisoni, per il grande lavoro che quotidianamente portano avanti. Un modello che Anci ha preso come riferimento non solo perché innovativo e di prospettiva, ma anche perché integrato in una visione coerente e strutturato dei servizi educativi come poli di riferimento a livello cittadino e di quartiere. Non a caso, come amministrazione, abbiamo privilegiato nelle candidature ai bandi del Pnrr proprio le scuole, mettendole al centro del nuovo sviluppo urbano, policentrico, del nostro territorio”. 

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