Con il progetto "Mettiamo radici per il futuro" piante gratis per tutti, ma Rimini è ultima in Regione
Solo 46mila alberi ritirati: gli enti locali, le scuole, le associazioni e i singoli cittadini possono fino al 15 aprile ritirare gratuitamente le piante disponibili
Quota un milione dopo poco più di un anno. Sono le piante distribuite gratuitamente in tutta la regione nell’ambito del progetto "Mettiamo radici per il futuro", che ha come obiettivo quello di piantare in Emilia-Romagna 4,5 milioni di nuovi alberi nei prossimi anni, uno per ciascun abitante della regione. Perché, come recita il nuovo slogan della campagna, “il tuo albero fa bene a tutti”.
"Un importante traguardo, ma la sfida per il nostro ambiente è ancora lunga - dichiara l'assessore regionale all'Ambiente, Irene Priolo -. È una campagna ambiziosa e inclusiva e sono certa che la nostra comunità regionale ne sarà all'altezza. A breve sarà pubblicato anche un nuovo bando per la forestazione urbana, per aumentare il verde pubblico in città".
A guidare la classifica delle piante ritirate c’è Reggio Emilia che ha superato i 182.700 esemplari, seguita da Modena con 175.700 e dal capoluogo, Bologna, con oltre 163mila piante distribuite. Subito dopo Parma, che sfiora i 154mila esemplari, Forlì-Cesena con oltre 126mila, Ravenna che si attesta sui 73.700, Piacenza con 47mila e infine Rimini con 46.400 piante.
Nel frattempo, in tutta la regione, nei 22 vivai accreditati, gli enti locali, le scuole, le associazioni e i singoli cittadini possono continuare, fino al 15 aprile, a ritirare gratuitamente le piante disponibili.
Molto ampia è la tipologia di alberi tra cui è possibile scegliere: per la maggior parte si tratta di specie autoctone, cioè adatte alle caratteristiche ecologiche del luogo dove saranno piantumate, che sia in pianura, collina o montagna. Non mancano comunque esemplari e arbusti alloctoni, cioè originari di altri ambienti. Per quantitativi richiesti superiori alle 100 unità sarà necessario fornire i dati catastali dei terreni interessati alla messa a dimora, mentre in caso contrario saranno richiesti solo i dati anagrafici del beneficiario.