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Cronaca Riccione

Prostituzione, "sesso tra le cabine della spiaggia". Si intensificheranno i controlli

Gli albergatori, nella lettera inviata anche al sindaco Massimo Pironi e al comandante della Polizia municipale Graziella Cianini, denunciano il degrado nella zona nord di Riccione (Alba- Marano)

"Scene di sesso tra le cabine della spiaggia". E' allarme prostituzione a Riccione, avvertono gli albergatori locali dell'Aia in una lettera al prefetto Claudio Palomba nella quale si sollecita una sorveglianza ad hoc di sera. Nei giorni scorsi era stato il presidente della Provincia Stefano Vitali a chiedere l'intervento di Palomba sul tema, alla luce dell'aggravarsi del fenomeno in vista della stagione estiva e dei pochi strumenti a disposizione dei sindaci dopo le ordinanze bocciate dal tribunale.

Gli albergatori, nella lettera inviata anche al sindaco Massimo Pironi e al comandante della Polizia municipale Graziella Cianini, denunciano il degrado nella zona nord di Riccione (Alba- Marano). "E' comprensibile che per voi, che non frequentate quotidianamente questa zona, probabilmente la dimensione del fenomeno non sia evidente in tutta la sua gravita'", premettono gli albergatori. Ma "oltre allo spettacolo indecoroso di ragazzine che ballano in mezzo alla strada adescando i clienti spesso in maniera molto volgare", si puo' assistere sul posto anche a "scene di sesso tra le cabine della spiaggia, in maniera assolutamente visibile da chi, gia' dalle prime ore della sera, si trovi a passeggiare in quelle zone".

L'Aia segnala anche i "tanti preservativi abbandonati tra le cabine e in mezzo ai lettini", la "immondizie lasciata sopra e sotto le panchine ormai ad uso esclusivo delle prostitute", i "bisogni fisiologici espletati mal nascosti dalla vista dei passanti, con i rigagnoli di urina che colano sul marciapiedi". Per l'associazione, "sarebbe necessario, almeno nelle ore piu' sensibili dalle 21 alle 2, una sorveglianza delle zone a maggiore rischio, p.le Azzarita, p.le Giovanni XXIII, p.le Aldo Moro e p.le Allende, magari seguendo le ragazze nei loro spostamenti, intercettando gli eventuali clienti". "Ci aspettiamo - concludono - di ricevere da voi una risposta immediata ed efficace, che possa risolvere definitivamente questo e gli altri problemi di un zona di Riccione allo sbando".

LA REPLICA - Non si è fatta attendere la replica del Comune: "Comprendiamo e condividiamo la preoccupazione degli operatori e dei cittadini residenti nell’area Marano riguardo ai problemi sollevati. C’è sempre stata grande considerazione dei disagi causati da una situazione certamente poco qualificante per la città e per la sua economia turistica. Una ricetta risolutiva e definitiva contro la prostituzione, ammesso che esista, non è stata ancora trovata. Infatti è un problema comune a tutte le città e a tutte le latitudini, e tutti gli strumenti elaborati finora hanno avuto esiti parziali, di dissuasione e disturbo del fenomeno, ma non di completa eradicazione".

ORDINANZA - "L’Ordinanza sindacale anti-prostituzione, messa a punto con la collaborazione della Prefettura, verrà riproposta il prossimo 19 aprile - evidenzia l'amministrazione -. Come è noto, per sua natura il provvedimento, per non esser impugnabile, deve avere orizzonti di tempo e di territorio limitati. E’ però uno strumento importante, che ha un forte effetto di deterrente soprattutto nei confronti dei clienti delle prostitute. Riguarderà le vie Torino e Milano  viale D’Annunzio fino a confine con Rimini e le strade adiacenti, la Statale 16 compresa fra il confine con Rimini e con Misano Adriatico. L’ordinanza sanzionerà la fermata e la sosta delle automobili per la contrattazione, il decoro dell’abbigliamento e dei comportamenti, l’adescamento".

PATTUGLIAMENTI - "Si dirà che è uno strumento debole e parziale, ma è l’unico che sinora ha consentito un contenimento vero al fenomeno della prostituzione di strada che a Riccione, per inciso, è limitata a poche unità - aggiunge il Comune -. L’impegno che questa Amministrazione conferma è quello di continuare a tenere la guardia alta, in accordo con la Prefettura e l’operato coordinato di tutte le forze dell’ordine attive sul territorio. Saranno pertanto confermati tutti i turni di pattugliamento serale e notturno da parte della Polizia municipale, anche con l’impiego costante della Stazione mobile in dotazione al nostro Comando, con particolare attenzione al tratto di litoranea che va da piazzale Azzarita ai confini con Rimini, l’area più delicata sotto il profilo dell’ordine pubblico e della prostituzione di strada".

MAGGIOR PRESIDIO - "Riguardo alle considerazioni espresse dall’Associazione Albergatori, raccogliamo, se non i toni urlati, sicuramente la sfida di proseguire la lotta alle prostitute con un maggior presidio del territorio, perseguito anche con la stessa collaborazione degli operatori e della stessa Associazione per la proposta e l’organizzazione di iniziative ed eventi che, agendo sull’intrattenimento, la musica e  una maggior qualità dell’offerta turistica possa tenere lontani i traffici e il malaffare - concludono dal Comune -. Da questo punto di vista, ci auguriamo che lo stesso completamento del nuovo Lungomare Tre, allungando la passeggiata fino a piazzale Azzarita e oltre, abbia come effetto collaterale benefico una maggiore occupazione e presidio delle aree pubbliche più esposte al rischio". 

IL SILB - Sulla questione ha preso la parola anche il residente del SILB regionale Gianni Indino, esprimendo "profonda amarezza per l’ennesimo attacco pretestuoso e ‘sconsiderato’ ai locali del Marano. I locali del Marano fungono da argine nei confronti dell’illegalità, perché presidiano il territorio, creano importanti flussi di persone, illuminano, impiegano personale di vigilanza che controlla l’intera area. I nostri locali sono vittime non carnefici, perché subiscono il degrado delle colonie e le problematiche create dai balordi che le frequentano. Per tali ragioni, abbiamo proposto all’Amministrazione e alle altre categorie economiche un protocollo in cui i locali del Marano si impegnano a garantire, tra le altre cose, un maggiore presidio del territorio, più personale di sorveglianza, maggiore illuminazione dell’area e l’utilizzo di telecamere anche nelle aree esterne dei locali. Un protocollo che trova tutti d’accordo, con qualche riserva proprio degli Albergatori che, tuttavia, speriamo sciolgano, affinché da legittime preoccupazioni si passi a soluzioni concrete, da mettere in campo urgentemente per il bene della città”.

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