rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Le prostitute riminesi finiscono nel mirino della Agenzia delle Entrate

Partita la verifica fiscale su alcune "belle di notte" che si trovano da tempo sulle strade del sesso a pagamento. Dovranno giustificare agli ispettori i movimenti di contanti sui loro conti correnti

Alcune prostitute riminesi, che da tempo lavorano sulle strade del sesso a pagamento, sono finite nel mirino della Agenzia delle Entrate che ha effettuato una verifica fiscale nei loro confronti per non aver pagato le tasse sul reddito accumulato dalla loro attività. Secondo la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, infatti, la prostituzione, autonoma e abituale, equivale a qualsiasi altra attività economica e “costituisce una prestazione di servizi retribuita”. I proventi, dunque, sono considerati “reddito”. Le interessate, straniere ma cittadine comunitarie, adesso devono rendere conto della provenienza delle somme di denaro a loro imputabili.

Gli accertamenti fatti nei loro confronti, nel 2011, hanno tenuto conto del tenore di vita e delle disponibilità bancarie e, stando ai primi riscontri, ci sarebbero almeno 20mila euro dei quali non è possibile risalire alla loro provenienza ma che, secondo gli inquirenti, sarebbero a tutti gli effetti il “reddito” derivato dai compensi del meretricio e sui quali non è mai stata pagata l'iva. Le interessate, che sarebbero prive di una stabile occupazione, dovranno adesso rendere conto della provenienza delle somme di denaro a loro imputabili nel recente passato. I verificatori dell'Agenzia delle Entrate, inoltre, potranno avvalersi anche dell'accertamento induttivo per riuscire a quantificare il volume di affari delle lucciole e, su questa base, stabilire quanto denaro è stato sottratto al Fisco nel corso degli anni.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Le prostitute riminesi finiscono nel mirino della Agenzia delle Entrate

RiminiToday è in caricamento