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Cronaca Riccione

Protesi di ginocchio: al "Ceccarini" modalità innovativa con i-pad in sala operatoria

Già dal suo arrivo alla direzione del reparto alcuni anni fa, il dottor Lorenzo Ponziani aveva introdotto modalità innovative nell'artroprotesi al ginocchio, con maschere di taglio "disegnate" al computer negli Stati Uniti

Intervento più veloce, meno invasivo, con maggiori possibilità di controllo e più preciso. E per il paziente un tempo di ripresa più veloce e con meno utilizzo di sangue. Sono solo i principali vantaggi di una tecnica innovativa che l’Unità Operativa di “Ortopedia” dell’Ospedale “Ceccarini” di Riccione sta iniziando ad utilizzare nell’ambito degli interventi di protesi al ginocchio. Si tratta dell’utilizzo di un i-pad, collocato direttamente in sala operatoria, che “aiuta” i chirurghi ortopedici nell’individuazione del migliore orientamento possibile delle “maschere di taglio” in ogni singolo paziente. Insomma interventi sempre più mirati, personalizzati e con rischio di errore umano ulteriormente ridotto.

Già dal suo arrivo alla direzione del reparto alcuni anni fa, il dottor Lorenzo Ponziani aveva introdotto modalità innovative nell’artroprotesi al ginocchio, con maschere di taglio “disegnate” al computer negli Stati Uniti e inviate in Ospedale prima dell’operazione, che costituivano già un'evoluzione rispetto alle prime tecniche di protesi computer assistita o navigata. Infatti le prime tecniche di protesi computer assistita prevedono  durante l'intervento la collocazione di alcuni sensori sui segmenti scheletrici di femore e tibia, l’invio dei loro impulsi ad un computer in remoto, il quale elabora i dati  fornendo ai  chirurghi informazioni sul miglior orientamento possibile delle maschere di taglio. “Questa modalità di intervento – spiega il dottor Ponziani – denominata ‘artroprotesi di ginocchio navigata’ contempla forti vantaggi quanto a precisione dell’intervento, ma richiede l’apposizione dei sensori, conseguentemente la tecnica provoca un allungamento dei tempi chirurgici, senza contare l'ingombro rappresentato dal computer da introdurre in sala operatoria.”

Rispetto a tale modalità, già di per se’ innovativa, l’Ospedale di Riccione, tra i primi in Italia, lunedì 23 ha effettuato un intervento ancora più avanzato. “La nostra tecnica prevede l’apposizione di un sensore-trasmettitore sterile collegato alla maschera di taglio che viene normalmente applicata al ginocchio del paziente, senza necessità di perforare il canale midollare femorale o tibiale – spiega il professionista –;  il sensore trasmette i dati  relativi al movimento del ginocchio, ad un i-pad, a sua volta sterile, tenuto sul tavolo operatorio durante l’intervento. L'i-pad elabora in pochi secondi i dati e fornisce le eventuali correzioni da apportare sull'orientamento delle resezioni da effettuare su femore e tibia. Questo ci consente, oltre ad essere più rapidi nell’intervento, anche  un ulteriore aumento della precisione della resezione”. In particolare la possibilità di errore umano è ridottissima. Il paziente, poi, può avere una ripresa sensibilmente più veloce, legata soprattutto al minore sanguinamento.

La prima paziente per la quale è stata sperimentata la tecnica con i-pad è una signora di 77 anni: l’intervento è riuscito e si sta riprendendo. Ulteriori interventi con la stessa modalità saranno effettuati nelle prossime settimane.

“Questa modalità d’intervento – conclude il dottor Ponziani – ha al momento una indicazione clinica ben precisa, legata alla gravità della patologia. In altre parole la tecnica può essere applicata a tutti i casi di gonartrosi, ma risulta particolarmente utile laddove le deformità articolari risultano più gravi” 

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