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Cronaca

Provincia unica di Romagna, il capoluogo sarebbe Forlì

Forlì capoluogo della Provincia Unica di Romagna? A quanto pare ricadrebbe su questa città l'onore di fare da capoluogo ad un'area geografica di 1 milione e 117mila abitanti e un'estensione di 5.092 kmq, , vale a dire le tre province di Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna messe assieme

Forlì capoluogo della Provincia Unica di Romagna? A quanto pare ricadrebbe su questa città l’onore di fare da capoluogo ad un'area geografica di 1 milione e 117mila abitanti e un'estensione di 5.092 kmq, vale a dire le tre province di Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna messe assieme. Perché Forlì? Secondo l’orientamento normativo, anche se si tratta di ipotesi,  dovrebbe fare da capoluogo alle nuove maxi-province volute dalla Spending Review del governo il capoluogo del territorio con un maggior numero di residenti. Se con questo si fa riferimento alle ex provincia precedente, allora in Romagna è Forlì-Cesena la provincia col maggior numero di abitanti.


 ECCO COME CAMBIA LA GEOGRAFIA IN ROMAGNA


RAVENNA BATTUTA AL FOTOFINISH. Si tratta di un primato, quello di Forlì-Cesena, al fotofinish: secondo il dato statistico ISTAT più aggiornato (novembre 2011) i residenti di Forlì-Cesena sono 398.092, una manciata in più di quelli di Ravenna, che sono 394.472. Rimini è terza con 331.831 abitanti. Tuttavia se si guarda la dimensione puramente demografica sarebbe Ravenna la città con maggior numero di abitanti con 158.739 residenti, seguita da Rimini con 143.321 abitanti quindi  Forlì, con 118.167 abitanti e Cesena, con 97.056 abitanti.

 

LE POSSIBILI RICHIESTE DI CESENA.  Tuttavia, stando alla lettera della norma, Forlì-Cesena dovrebbe essere capoluogo e non solo Forlì. Cesena ha rango di capoluogo di provincia dal 1992, vale a dire dall’anno della separazione della provincia di Rimini (la parte rimanente prese il nome di Forlì-Cesena). Tra i due comprensori, quello Cesenate ha una popolazione più alta di quello di Forlì e la città potrebbe vantare una maggiore posizione baricentrica in Romagna, ben raggiungibile da Forlì, Ravenna e Rimini.

 

I PREVEDIBILI ‘NO’ DI RIMINI. Tuttavia, tornare ad una maxi-provincia con capoluogo Forlì è quanto di più lontano dalla volontà degli amministratori di Rimini, che faranno pesare tutta la loro influenza politica affinché questo non si verifichi. Quale sarà il ring di questa discussione? La legge indica nei CAL, i Consigli delle autonomie locali, gli organi regionali che dovranno presentare le loro proposte di accorpamento entro 40 giorni, che toccherà poi al Governo, sentiti i governatori, ratificare. Il CAL dell’Emilia-Romagna, presieduto da Marcella Zappaterra, presidente della Provincia di Ferrara, si riunirà il 24 agosto. A settembre ci potrebbe essere un piano pronto.

 

POSSIBILE CAMPAGNA AQUISTI. Alcuni mezzi di informazione, su altri territori, non escludono che ci possano essere cambiamenti di confine provinciali, con l’inclusione di Comuni, per “salvare” la propria autonomia, inglobando comuni confinanti. Lo tesso decreto prevedrebbe questa campagna acquisti prima di cristallizzare tutto nelle nuove province. Facendo squisitamente “fanta-geografia” in Romagna potrebbe giocare questa carta per esempio la Provincia di Forlì-Cesena, a cui mancano una manciata di kmq per restare autonoma, l’equivalente di metà del comune di Forlì. Resta da vedere quale comune confinante entrerebbe nel territorio di Forlì-Cesena. Forlì esercita un potere attrattivo su una fascia di pianura in comune di Ravenna ma che per relazioni sociali ed economiche gravita soprattutto su Forlì, costituita da Malmissole, San Pietro in Trento, Coccolia, Borgo Sisa, Campiano e l’area della Cervese.

 

Rimini la campagna acquisti l’ha già fatta in val Marecchia, ma ci sono altri comuni a cui non dispiacerebbe entrare nel territorio riminese tra cui Gabicce e Gradara, che sono Riviera romagnola a tutti gli effetti, senza contare che Montecopiolo e Sassofeltrio hanno già detto di voler fare lo stesso percorso della Val Marecchia. Anche Tavullia ha una posizione a metà tra Romagna e Marche, con il suo cittadino più celebre, Valentino Rossi, che spesso ama definirsi romagnolo. Con questi cinque comuni la provincia di Rimini avrebbe il requisito demografico, ma comunque non quello territoriale. Inoltre senza questi comuni la provincia di Pesaro-Urbino perderebbe i suoi requisiti ed è difficile che li lasci “andare” pacificamente. Ravenna potrebbe fare campagna acquisti cercando l’annessione del comprensorio imolese, che ha 131mila abitanti, 10  comuni e 775 kmq. Con questo Ravenna potrebbe restare autonoma come provincia, tuttavia gli amministratori di Imola sono intenzionati a guardare alla città metropolitana di Bologna. L’area del Faentino inoltre esercita una forza centripeta nei confronti di Modigliana e Tredozio in provincia di Forlì e Marradi e Palazzuolo in provincia di Firenze.

 

COSI’ IN EMILIA-ROMAGNA. Se in Romagna si forma la Provincia Unica Romagnola in Emilia il dibattito è aperto. Abbastanza definito il ruolo di Bologna, che diventerà città metropolitana. Ferrara ha i requisiti per rimanere autonoma e non ha ad ora particolari avances, né da Ravenna, né da Modena. Nel Nord Emilia Modena e Parma hanno i requisiti per rimanere autonome, andando verso l’accorpamento Piacenza (con Parma) e Reggio Emilia (con Modena o con Parma). Ma c’è anche chi propone un ‘provincione’ del nord Emilia mettendo assieme tutte e quattro le province. Per altro Modena, Ferrara si salvano per un soffio, perché hanno estensione territoriale rispettivamente di 2.682 kmq e 2.631 kmq (rispetto alla soglia dei 2.500 kmq). Di fatto si salvano per un’estensione equivalente al comune di Bagno di Romagna, per fare un esempio.

 

LE REAZIONI

Balzani, sindaco di Forlì: "L'ancien regime, il partito della spesa pubblica farà resistenza"

Gnassi e Vitali, Rimini: "Rimini si adeguerà, ma a rischio il patto sociale"

Lucchi, sindaco di Cesena: "Non so se sono ancien regime, ma i problemi sono altri"

Pini, deputato della Lega Nord: "Provincione? Romagna suddita di Bologna"

Mazzuca,deputato del PdL: "Grande opportunità"

Di Maio, segretario Pd Forlì: "Ed ora passare all'azione"


 

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